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Strage in Croazia, il killer con problemi di soldi e di alcol

Strage in Croazia, il killer con problemi di soldi e di alcol

Già noto alla polizia per episodi di violenza

ZAGABRIA, 23 luglio 2024, 18:56

Redazione ANSA

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Dietro al massacro di ieri nella casa di riposo in Croazia, dove a Daruvar, in Slavonia, sono rimaste uccise sei persone e altre cinque ferite, ci sarebbe la precaria situazione finanziaria dell'assassino, aggravata dal suo consumo di alcol e di psicofarmaci. È quanto emerge dai resoconti della stampa croata che cita varie fonti informate sul massacro, il secondo omicidio di massa più grave per numero di vittime mai avvenuto in Croazia, dopo una sparatoria nel 1993 che aveva fatto nove morti. Krešimir Pahoki, di 51 anni, l' agente della polizia militare in pensione autore della strage, è stato arrestato ieri mattina subito dopo la sparatoria in un bar poco distante dalla casa per anziani.
    L'uomo, che non ha opposto resistenza, aveva con sé la pistola con cui aveva appena ucciso un dipendente della struttura, quattro donne anziane, tra le quali anche la propria madre, e ferito a morte una quinta signora, spirata alcune ore dopo in ospedale. Prima di recarsi nell'ospizio aveva detto ai conoscenti nel bar di dover "sbrigare una faccenda", parole che indicano la premeditazione. Il suo obiettivo era la madre, la prima delle sue sei vittime. Con lei aveva rapporti stabili, ma non una relazione sana, e veniva molto di rado a farle visita, solo quando si recava a pagare il conto delle spese all'ospizio.
    Infatti, stando alla stampa, la permanenza della madre nella piccola struttura privata - che ospitava una ventina di donne anziane - veniva saldata mensilmente dalla pensione modesta della stessa donna, fonte che però non copriva tutti i costi e il figlio ogni mese doveva aggiungere alcune centinaia di euro dalla sua di pensione, che ammonta a circa 800 euro.
    Pahoki questo mese non aveva ancora saldato il conto per la madre e dalla casa di risposo era stato più volte sollecitato a farlo. Questa non sarebbe stata la prima volta, e pare che per risolvere la situazione la madre aveva espresso l'intenzione di regalare una modesta casa di sua proprietà alla residenza per anziani, immobile in cui abitava l'assassino. Pahoki inoltre aveva da molti anni problemi con l'alcol e faceva uso di psicofarmaci. L'uomo era conosciuto alla polizia per comportamenti violenti in stato di ubriachezza.
    L'ultimo incidente risale a un mese fa quando era stato messo in stato di fermo per una rissa in un bar con un conoscente, culminata con la pistola puntata alla nuca della vittima. Alcuni organi di stampa indicano anche una responsabilità indiretta della polizia che intervenendo in questo caso non ha trovato o non ha sequestrato l'arma, la stessa usata ieri nella sparatoria, che Pahoki deteneva senza un porto d'armi.
   

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