Il comitato etico del partito al
governo di Nea Dimokratia si riunirà questo pomeriggio per
ufficializzare l'espulsione dal partito dell'ex premier Antonis
Samaras. La decisione, annunciata nel week-end dal premier
Kyriakos Mitsotakis, è stata presa a seguito di un'intervista
rilasciata da Samaras al giornale To Vima, in cui ha criticato
duramente la politica estera di distensione con la Turchia,
promossa dal governo, e ha sollecitato le dimissioni del
ministro degli Esteri Giorgos Gerapetritis.
Samaras, esponente della destra storica di Nea Dimokratia, ha
ricoperto la carica di premier dal 2012 al 2015, ed è sempre
stato considerato politicamente distante da Mitsotakis. Ma le
sue critiche si sono fatte più esplicite dopo l'approvazione
della legge sui matrimoni omosessuali, nel febbraio scorso, e la
politica di riavvicinamento con Ankara coltivata nell'ultimo
anno. Già nel 1992, Samaras era stato sollevato dall'incarico di
ministro degli Esteri dall'allora primo ministro Konstantinos
Mitsotakis, padre dell'attuale premier, per la sua posizione
nazionalista sulla disputa con la Macedonia del nord e aveva
creato un nuovo partito, per poi rientrare dentro Nea
Dimokratia. L'ufficio stampa di Samaras non ha escluso la
possibilità che l'ex primo ministro formi un nuovo partito. Il
portavoce del governo, Pavlos Marinakis, ha sottolineato invece
dopo l'esclusione che il gruppo parlamentare di Nea Dimokratia
"rimane unito".
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