Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha confermato che gli Stati Uniti imporranno pesanti
sanzioni, non solo finanziarie, nei confronti di Nis (Naftna
Industrija Srbije), la compagnia petrolifera della Serbia la cui
proprietà è detenuta in maggioranza dal colosso energetico russo
Gazprom. Intervenendo stamane a una seduta del governo a
Belgrado, Vucic ha detto di ritenere che Washington annuncerà
ufficialmente tali misure con tutta probabilità entro il 15
gennaio.
"Ho parlato con (il sottosegretario di stato americano
all'energia, crescita economica e ambiente) Jose Fernandez, il
loro mandato scade il 20 gennaio, e prima di quella data gli
Stati Uniti imporranno sanzioni, non solo finanziarie, ma
sanzioni complessive a carico della nostra compagnia Nis", ha
detto Vucic, sottolineando che ciò provocherà seri problemi alla
Serbia e al suo sistema energetico ed economico in generale. Di
tale complessa situazione, ha aggiunto, parlerà oggi con
l'ambasciatore americano a Belgrado Christopher Hill. Già nei
giorni scorsi il presidente serbo aveva parlato di possibili
sanzioni Usa nei confronti della compagnia petrolifera serba, il
cui pacchetto azionario è detenuto per oltre il 50% da Gazprom.
La Serbia, che si rifiuta di aderire al sistema di sanzioni
occidentali contro Mosca per l'intervento armato in Ucraina,
continua a ricevere in notevoli quantità da Mosca gas a prezzi
di grande favore. Principale alleata della Russia nei Balcani,
la Serbia conta sul sostegno di Mosca non solo per le forniture
energetiche ma anche sulla questione del Kosovo, del quale la
Russia - membro permanente del consiglio di sicurezza Onu - non
riconosce l'indipendenza.
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