Nella Republika Srpska (Rs),
l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina (BiH),
hanno preso il via le celebrazioni della Festa nazionale di tale
entità, che ricorre oggi. Una ricorrenza che viene osservata e
festeggiata con grande enfasi e spirito nazionalistico,
nonostante tale Festa sia stata a più riprese dichiara
incostituzionale dall'Alta Corte bosniaca e stigmatizzata
dall'Alto rappresentante internazionale in BiH Christian
Schmidt. Per i giudici infatti tale ricorrenza discrimina i
cittadini di etnia non serba - bosgnacchi musulmani, croati
cattolici e rappresentanti di altre minoranze - residenti in
Republika Srpska. Alle celebrazioni non partecipa il leader
serbo bosniaco e presidente della Rs Milorad Dodik, ancora
convalescente dopo un complesso intervento chirurgico a stomaco
e esofago al quale è stato sottoposto il 9 dicembre scorso a
Belgrado. A una riunione solenne a Banja Luka, il capoluogo
della Rs, in quella che è la seconda giornata festiva del Natale
ortodosso, sono intervenuti tutti gli altri massimi dirigenti
dell'entità, unitamente a numerosi esponenti del governo della
Serbia - il premier Milos Vucevic, il ministro degli Esteri
Marko Djuric, la presidente del Parlamento Ana Brnabic, e anche
il patriarca serbo ortodosso Porfirije. Il 9 gennaio 1992 i
parlamentari di etnia serba ostili all'ipotesi di indipendenza
della Bosnia-Erzegovina dalla Federazione jugoslava,
proclamarono unilateralmente la 'Repubblica serba di Bosnia', un
atto di secessione che pochi mesi dopo avrebbe portato allo
scoppio del sanguinoso conflitto armato nel Paese balcanico.
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