Crescono i titoli di stato
italiani riducendo il divario tra gli oneri finanziari con la
Germania, che toccano il livello più basso da più di due anni.
Secondo un articolo del Financial Times è la corsa "dei titoli
di stato italiani" ad aver reso gli investitori più ottimisti
per la gestione dell'economia di Roma da parte della premier
Giorgia Meloni, mentre la crescita in Germania è ferma. Lo
spread - scrive il quotidiano finanziario - è sceso ieri a 1,16
punti percentuali, il livello più basso dal novembre 2021, prima
di risalire a 1,28 punti percentuali. Si tratta di un'inversione
di tendenza rispetto agli oltre 2 punti percentuali di ottobre.
"Tre o quattro mesi fa, pochi potevano immaginare che lo
spread oggi, a metà marzo, potesse essere di 123 punti base", ha
dichiarato ieri il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti,
al quotidiano dicendo di sperare che il divario dei costi di
prestito "continui in questa direzione", mentre Roma cerca di
tagliare il suo deficit di bilancio e alleggerire i tassi di
interesse per ridurre i costi di servizio del debito. Secondo il
quotidiano britannico il forte calo dello spread mette alla
prova i primi timori di molti commentatori che l'elezione di
Meloni potesse scatenare una spesa populista e metterebbe a dura
prova il rapporto dell'Italia con l'Ue. L'economia italiana,
ricorda infine, è cresciuta nell'ultimo trimestre dello scorso
anno, mentre la Germania si è contratta. Questa sovraperformance
potrebbe persistere, con la Banca d'Italia che prevede una
crescita dello 0,6% quest'anno e la Bundesbank che si aspetta lo
0,4% in Germania.
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