Le conseguenze delle sanzioni
annunciate dagli Stati Uniti a carico del gruppo petrolifero
serbo Nis, detenuto in maggioranza dal colosso energetico russo
Gazprom. sono state al centro di un colloquio che il presidente
serbo Aleksandar Vucic ha avuto oggi con l'ambasciatore russo a
Belgrado Aleksandr Bocan-Kharcenko.
Nell'incontro è stata sottolineata la necessità di avviare al
più presto consultazioni per esaminare la situazione molto seria
per il gruppo petrolifero serbo. Gli americani, nell'ambito di
un nuovo pacchetto di sanzioni contro il settore energetico
russo annunciato nei giorni scorsi, hanno chiesto l'uscita
completa degli interessi russi da Nis, del quale Gazprom detiene
oltre il 50% del pacchetto azionario. A tale problema si è
riferito oggi anche il ministro degli esteri russo Serghiei
Lavrov. Parlando in una conferenza stampa, Lavrov - come
riferito dai media a Belgrado - ha detto che la parte russa è in
costante contatto con la Serbia, con la quale è indispensabile
avviare rapidamente consultazioni. "Siamo in contatto con i
nostri amici serbi, abbiamo chiesto consultazioni urgenti.
Speriamo di ottenere una risposta in tempi brevi", ha detto il
capo della diplomazia russa, secondo cui Usa e Ue starebbero
chiedendo alla Serbia di 'tradire la Russia'.
Nei giorni scorsi, subito dopo l'annuncio delle sanzioni da
parte americana, il governo serbo ha costituito un apposito
gruppo di lavoro per affrontare il problema in tutti i suoi
aspetti.
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