Le elezioni presidenziali in Montenegro si terranno il prossimo 19 marzo. Lo ha annunciato oggi la presidente del parlamento Danijela Djurovic, citata dai media regionali, sottolineando di aver indetto il voto in conformità alla legge sull'elezione del presidente, che ha un mandato di cinque anni. Se al primo turno nessuno dei candidati otterrà più della metà dei voti, un ballottaggio fra i primi due si svolgerà dopo due settimane. L'annuncio sulle presidenziali è giunto nel pieno di una persistente crisi politica e parlamentare, che impedisce il varo delle riforme necessarie al cammino europeo del Montenegro, e al tempo stesso l'elezione di giudici della Corte costituzionale. Una situazione di stallo, denunciata a più riprese dalla Ue, che ha anche minacciato come misura estrema la sospensione del negoziato di adesione con il paese balcanico. Cosa questa confermata ieri dalla ministra degli esteri slovena Tanja Fajon, nel corso di una visita a Podgorica. Non è escluso che lo stallo politico e la continua contrapposizione delle forze parlamentari sfocino in elezioni parlamentari anticipate, auspicate dal presidente in carica Milo Djukanovic ma avversate dal premier Dritan Abazovic, sempre più traballante. Il Montenegro, che conta solo poco più di 600 mila abitanti, è indipendente dal 2006 quando con un referendum si separò pacificamente da una Unione con la Serbia. Nel 2017 il piccolo Paese balcanico ha aderito alla Nato nonostante la forte opposizione della Russia, e da una decina d'anni è impegnato nel negoziato di adesione all'Unione europea.
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