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Meloni a Zagabria, focus su migranti e allargamento Ue

Meloni a Zagabria, focus su migranti e allargamento Ue

Stasera la cena con Michel, domani il bilaterale con Plenkovic

ZAGABRIA, 16 novembre 2023, 18:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Allargamento della Ue ai Balcani occidentali e dossier migranti: sono i principali temi al centro della due giorni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Croazia, che la vedrà in serata partecipare alla cena organizzata dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel per proseguire il dibattito sull'Agenda strategica Ue 2024-2029 avviato a Granada. Venerdì sarà invece dedicato agli incontri bilaterali - che, viene sottolineato - mancavano da due decenni - con le istituzioni croate, prima con il primo ministro Andrej Plenkovich, poi con il presidente del parlamento croato, il Sabor, Gordan Jandrokovic. Nei giorni scorsi si sono già tenute due delle 4 cene ristrette con 6-7 leader organizzate da Michel, la prima a Berlino il 13 (presenti Germania, Austria, Belgio, Cipro, Grecia, Lituania, Ungheria) e a Copenaghen il 14 novembre (presenti Danimarca, Bulgaria, Finlandia, Irlanda, Svezia e Lettonia), mentre quella di Parigi, che si doveva tenere il 10 novembre, è stata rinviata.
    A Zagabria questa sera Michel riunirà oltre a Meloni e Plenkovich anche il primo ministro maltese Robert Abela e il primo ministro uscente polacco Mateusz Morawiecki. Non ci sarà invece il primo ministro slovacco Robert Fico, impegnato nelle procedure parlamentari del voto di fiducia al suo governo. Sul fronte europeo - con il dibattito che si dovrà concludere a giugno prossimo con l'adozione della nuova Agenda strategica - l'Italia, viene spiegato, punta sull'autonomia strategica aperta, partendo dal presupposto che il conflitto in Ucraina ha dimostrato come resilienza economica ed autonomia strategica siano interconnesse. Va costruita quindi sia sul versante "interno" - con un quadro regolatorio "fit for business", che alleggerisca le imprese, stimolando l'innovazione, e che allo stesso tempo favorisca gli investimenti per rafforzare resilienza e competitività - sia su quello "esterno", con una politica commerciale aperta, pilastro della sicurezza economica, che garantisca, sottolineano fonti italiane, "la diversificazione di approvvigionamenti e delle esportazioni per ridurre le dipendenze, diminuendo quindi i rischi".
    Avanti poi "coerentemente e con convinzione" nel processo di attuazione dell'approccio multidimensionale al fenomeno migratorio concordato a febbraio scorso, per arrivare ad una soluzione strutturale della questione, gestendo il fenomeno e non limitandosi a subirlo. Bisogna in primis sul fronte interno concludere entro la legislatura Ue l'adozione del nuovo Patto Asilo e migrazione (attualmente oggetto dei negoziati nel trilogo). Sul fronte della dimensione esterna, la posizione italiana resta quella di consolidare, con adeguate risorse finanziare, la cooperazione con i paesi di origine e transito per prevenire le partenze, migliorare il sistema dei rimpatri e ampliare canali di migrazione legale, dando "rapida e completa" attuazione al Memorandum con la Tunisia e sostenendo gli sforzi della Commissione per replicare questo modello anche con altri Paesi africani come Egitto, Costa d'Avorio, Guinea, Senegal, Gambia e Mauritania. Ma si dovrà lavorare anche a "soluzioni innovative nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell'Unione Europea" come quella prevista dall'Accordo Italia-Albania, un'iniziativa che sta suscitando molto interesse e che "potrebbe diventare un modello per il futuro".
   

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