Frutto di un lavoro di un'équipe
di 13 ricercatori, collaboratori di università e fondazioni a
livello internazionale, è stato presentato a Varsavia il volume
'Putin's Europe': il progetto di ricerca pubblicato dalla
fondazione liberale polacca Projekt Polska e dal think tank
dell'ALDE, l'European Liberal Forum (Elf), ha avuto come
obiettivo quello di analizzare le diramazioni della propaganda
putiniana in tutta Europa e le prospettive dell'ordine liberale
internazionale e democratico.
A detta degli editori 'Putin's Europe' è una pubblicazione
unica nel suo genere, una sorta di compendio di riflessioni sul
nuovo ordine mondiale e di testimonianze dall'Est, dal
Mediterraneo, dai Balcani, dall'America Latina su come la Russia
abbia investito, nel tempo, nel campo della guerra
dell'informazione, della disinformazione e dell'interferenza
esterna. Il volume illustra come questa strategia sia stata
attuata con estrema meticolosità - e un certo know-how
sviluppato durante gli anni della Guerra Fredda - per manipolare
l'opinione pubblica e i politici, e per cercare il consenso tra
le diverse anime nell'Unione Europea e oltre.
"La narrazione del presidente russo - spiega la ricercatrice
della Fondazione Luigi Einaudi, Renata Gravina - si è sviluppata
intorno a una lotta-difesa in evoluzione
contro la presunta sfida collettiva all'Occidente e contro il
modello liberale nel suo complesso. L'Occidente è percepito
dalla Russia come la testa di ponte di un'esportazione
democratica e come un destabilizzatore del vicino estero della
Russia". Gravina identifica le fasi successive dell'evoluzione
dell'ideologia di Putin come segnate dalle rivoluzioni colorate
del 2003-2005, la conferenza di Monaco del 2007, la primavera
araba del 2011 e infine la rivoluzione della dignità del 2014.
L'appuntamento di Varsavia è la prima tappa per la
presentazione della versione cartacea del volume di oltre 350
pagine. Tra i temi analizzati nella pubblicazione ci sono le
questioni geopolitiche e l'ideologia generale del Cremlino,
attività particolari del Cremlino in Europa secondo varie
prospettive; l'ultima parte del saggio è un breve studio
sull'influenza russa su Ungheria, Bulgaria e Serbia.
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