Il ministro greco per la Migrazione
e l'Asilo, Nikos Panagiotopoulos, ha dichiarato all'emittente
pubblica Ert che le isole "nell'Egeo sud-orientale e Rodi stanno
attualmente vivendo una pressione migratoria" che, per il
momento, "non è legata alla situazione in Medio Oriente".
Stando ai dati del ministero, quest'anno la Grecia ha
registrato un aumento del 30% dei flussi migratori verso Rodi e
le isole dell'Egeo sud-orientale.
Secondo il giornale locale Rodiaki, nell'ultima settimana di
ottobre sono arrivati più di 700 richiedenti asilo a Rodi, che
non ospita un centro di accoglienza come quelli finanziati
dall'Unione europea in altre isole elleniche. Una situazione
analoga si verifica anche a Creta, dove si sta assistendo negli
ultimi mesi all'aumento delle operazioni di soccorso di
pescherecci con a bordo i migranti partiti dalla Libia. Le
autorità locali di Creta e Rodi hanno più volte sottolineato ai
media la mancanza di personale, compreso quello della guardia
costiera, per gestire il fenomeno. Dopo i soccorsi, i migranti
vengono di regola trasferiti nei centri della Grecia
continentale.
"Attualmente i centri (di accoglienza) sulle isole hanno un
tasso di occupazione del 100%. Ma sulla terraferma sono pieni
solo al 55%, il che lascia spazio di manovra in caso di aumento
degli arrivi sulle isole", ha aggiunto il ministro greco.
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