Scherma, tennis, judo: sono principalmente queste le discipline che rischiano di mettere l'un contro l'altro atleti russi, ucraini, israeliani, iraniani, bielorussi.
Le scorie della guerra nel Donbass e quella a Gaza arrivano fino a Parigi per le Olimpiadi. Uno scontro geo-politico soltanto in parte attenuato dalla decisione del Cio di far partecipare ai Giochi gli atleti russi e bielorussi individualmente soltanto sotto bandiera neutrale ed esclusivamente se gli stessi atleti qualificati non hanno appoggiato l'invasione ucraina e non fanno parte di corpi militari.
Diversa la questione di Gaza con alcuni paesi arabi che avevano chiesto di applicare agli israeliani lo stesso metro utilizzato con i russi - ipotesi respinta - ma resta il nodo della rinnovata decisione di 20 nazioni di rifiutarsi di gareggiare con atleti di Tel Aviv.
Ma non sono solo i conflitti internazionali a far crescere la temperatura dei Giochi e a creare incroci pericolosi.
Argentina-Marocco, partita che apre il torneo di calcio, è stata l'occasione per fischiare l'inno argentino da parte dei tanti tifosi francesi presenti a St.Etienne: motivo, la crisi diplomatica creata dai cori razzisti dei calciatori della Seleccion contro i 'naturalizzati' della nazionale francese. E poi e' arrivata la richiesta ufficiale di Cuba di escludere i due atleti nati nell'isola e schierati nel Team Rifugiati voluto dal Cio: di rifugiati, sostengono a L'Havana, non hanno nulla.
L'immagine che potrebbe rivedersi a Parigi è quella già andata in scena lo scorso luglio ai Mondiali di scherma: Olga Kharlan, olimpionica e campionessa mondiale nella sciabola, rifiutò il saluto dopo gara all'avversaria russa Anna Smirnova.
L'ucraina - che vive in Italia ed è legata sentimentalmente allo schermitore azzurro Luigi Samele - fu anche squalificata dal Cio per quel gesto per poi essere riammessa. Ma il "rifiuto" potrebbe rivedersi in tutti gli incontri tra atleti provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia. Il Cio ha stabilito che possono partecipare, come "neutrali", al massimo 54 atleti russi e 28 bielorussi (nel 2021 a Tokyo i russi erano 330 ed i bielorussi 104). Ma questo elenco non si è neanche riempito a causa delle tante rinunce. I quattro judoka russi invitati hanno tutti rifiutato, così come i lottatori - anche se il Cio inserisce ancora il campione olimpico in carica Shamil Mamedov nell'elenco di coloro che saranno a Parigi - dopo che le loro federazioni hanno affermato di non aver potuto scegliere gli atleti ma di aver "subito la selezione". Le ginnaste russe avevano annunciato in anticipo che non sarebbero state presenti, mentre tutti gli elementi dell'atletica leggera sono stati tutti banditi da "World Athletics". Discorso simile per il tennis. A Parigi non ci saranno big come Andrey Rublev, Aryna Sabalenka, Karen Khachanov, Ljudmila Samsonova, Victoria Azarenka e Anna Kalinskaya, quest'ultima fidanzata di Jannik Sinner. Alcuni, pur essendosi espressi pubblicamente contro l'invasione russa, hanno giustificato la propria rinuncia con gli impegni di calendario.
Invece a Parigi ci saranno tre russi e un bielorusso nel ciclismo, uno per ogni Paese nel trampolino elastico e nel taekwondo, due bielorussi nel sollevamento pesi, nel tiro a segno e nel canottaggio, sette russi nel tennis, tre russi e un bielorusso nella canoa e un russo e quattro bielorussi nel nuoto.
A causa della guerra l'Ucraina sarà presente a Parigi 24 soltanto con 140 atleti in 23 sport: è il numero più basso di sempre. A Tokyo erano 155. Il pericolo degli scontri è quindi limitato a poche discipline. Ma la federazione ucraina ha invitato i propri atleti a stare attenti ed evitare qualsiasi contatto con gli atleti russi e bielorussi, definiti "provocatori". La Russia dal proprio canto ha deciso di non trasmettere i Giochi in tv, così come avvenne ai tempi dell'Unione Sovietica nel 1984 con quelli di Los Angeles.
La guerra a Gaza ha riacceso lo scontro tra alcuni paesi arabi ed Israele. A Parigi non sarà impossibile rivedere in atto il boicottaggio contro gli israeliani: gli iraniani sono stati invitati dalle loro federazioni sportive ad "astenersi dal partecipare a gare con atleti del regime sionista" anche a costo di perdere l'incontro e essere squalificati dalla gara. Israele ha qualificato 88 atleti: i pericoli di "scontri" possono registrarsi soprattutto nel judo, dove la delegazione di Tel Aviv è numerosa e disciplina nella quale l'Iran ha una buona tradizione.
Più difficile che si incontrino atleti israeliani e palestinesi. La delegazione della Palestina sarà composta da otto atleti, la più numerosa ai Giochi da quando nel 1996 ha partecipato per la prima volta alle Olimpiadi. L'atleta di punta è Omar Ismail che gareggerà nel taekwondo maschile. Secondo fonti palestinesi nell'ultimo anno sarebbero morti nei bombardamenti 88 atleti di alto livello nazionale.
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