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Parigi 24, l'Iba premierà Carini come se avesse vinto l'oro. Netto no della federazione pugilistica italiana

Parigi 24, l'Iba premierà Carini come se avesse vinto l'oro. Netto no della federazione pugilistica italiana

Bach: 'Khelif è una donna. Basta odio'. Il presidente del Cio chiarisce: 'Non contribuiremo a dibattiti politici'

PARIGI, 03 agosto 2024, 17:55

Redazione ANSA

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Angela Carini e Imane Khelif - RIPRODUZIONE RISERVATA

Angela Carini e Imane Khelif - RIPRODUZIONE RISERVATA

La federazione pugilistica italiana (Fpi) non accetterà alcun premio in denaro proveniente dall'Iba. Lo afferma in una nota la Fpi stessa dopo la decisione dell'ente internazionale, e del suo presidente Umar Kremlev, di erogare ad Angela Carini il premio in denaro fissato per l'oro olimpico, che è di 50mila dollari per l'atleta e di 25mila a testa per l'allenatore e per la federazione di appartenenza. "Relativamente all'offerta economica avanzata dal Presidente Iba Umar Kremlev a favore della Fpi - è scritto in un comunicato -, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce riguardo l'ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro". Nella nota non si fa menzione della Carini, ma dalla federazione fanno sapere che nemmeno l'atleta accetterà il denaro dell'Iba.

L'Iba, International Boxing Association, ente che gestisce il pugilato Elite (ex dilettantistico) ma non quello delle Olimpiadi, ha deciso di pagare ad Angela Carini il premio stabilito prima dei Giochi per coloro che conquistano l'oro a Parigi 2024. In una nota l'ente spiega che, per decisione del presidente Umar Kremlev, Carini verrà premiata "come se fosse diventata campionessa olimpica".

Il premio consiste in 100mila dollari, di cui 50mila all'azzurra, 25mila al suo allenatore e 25mila alla federazione di appartenenza e quindi alla federazione pugilistica italiana, che però di recente ha lasciato l'Iba per confluire in un nuovo ente, 'World Boxing'.

"Non riuscivo a guardarla mentre piangeva - le parole di Kremlev riferite a Carini -, e non posso rimanere indifferente a una situazione del genere. Non capisco perché uccidano il pugilato femminile. Per mantenere le condizioni di sicurezza, dovrebbero competere solo le atlete elegibili". L'Iba ha annunciato che tutelerà, senza spiegare come, anche l'uzbeka Sitora Turdibekova, che ieri ha regolarmente combattuto e perso ai punti contro l'altra boxeur iperandrogina, la taiwanese Lin Yu Ting.

Colsì come World Athletics, anche l'Iba prima delle Olimpiadi aveva annunciato che avrebbe distribuito dei premi in denaro ai medagliati olimpici. La differenza con la federazione mondiale dell'atletica è che questa premierà solo gli ori, mentre quella pugilistica darà soldi anche a chi prende l'argento (50mila dollari, di cui 25 mila all'atleta e il resto a coach e federazione nazionale) e il bronzo (25mila, di cui 12,5 all'atleta e il resto da distribuire). Nel caso di Angela Carini, come detto, è stato stabilito di premiare lei, il suo allenatore e la Fpi, come se avesse vinto l'oro. 

 

La conferenza stampa di Bach: "Mai avuto il minimo dubbio, Khelif è donna. Basta odio"

"Abbiamo due pugili che sono nate donne, che sono cresciute come donne, che hanno passaporti femminili e che hanno gareggiato come donne per anni. Questa è una chiara definizione di donna. Non c'è mai stato il minimo dubbio al riguardo". Thomas Bach, presidente del Cio, ribadisce in una conferenza stampa-punto della situazione di Parigi 2024, la posizione espressa ieri all'ANSA subito dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni sul caso Carini-Khelif. 

"Ciò che stiamo vedendo ora è che alcuni vogliono appropriarsi della definizione di donna. Invito queste persone a fornirci una definizione scientifica di cosa significhi essere donna. Ma non contribuiremo ai dibattiti politici, e l'incitamento all'odio sui social è inaccettabile". Thomas Bach, presidente del Cio, vuole mettere fine alle polemiche sollevate dalla partecipazione ai Giochi di Parigi delle due pugili, l'algerina Imane Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting, escluse dall'Iba per i valori del testosterone.

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