Da un piccolo villaggio algerino, casa della pugile Imane Khelif, suo padre ha salutato l'atleta come una "eroina". Omar Khelif ha detto di aver cresciuto sua figlia "per essere coraggiosa", mentre mostrava con orgoglio una sua foto di quando aveva sette o otto anni, con i capelli raccolti in trecce. "Fin da piccola la sua passione è sempre stata lo sport", ha detto il 49enne, seduto con due dei suoi figli più piccoli. Giovedì quando Angela Carini ha abbandonato il ring dopo appena 46 secondi dall'inizio del match, sua figlia Imane si è trovata al centro di una polemica mondiale con illazioni sulla sua identità sessuale.
Secondo il Cio, non c'è alcun indizio che Khelif, che ha combattuto nel circuito femminile per anni, comprese le Olimpiadi di Tokyo, si identifichi come qualcosa di diverso da una donna. Suo padre ha mostrato i documenti di identità e il suo certificato di nascita all'Afp, parlando da un villaggio rurale a circa 10 km da Tiaret, città a 300 km da Algeri. "Mia figlia è una bambina - ha detto Omar Khelif - È stata cresciuta come una bambina. È una bambina forte, l'ho cresciuta per lavorare ed essere coraggiosa. Ha vinto contro l'italiana semplicemente perché era più forte e l'altra era debole". Imane ha una "forte volontà al lavoro e in allenamento - ha assicurato il padre - Se Dio vuole, ci onorerà con una medaglia d'oro e innalzerà la nostra bandiera nazionale a Parigi. Questo è l'unico obiettivo che ci siamo prefissati dall'inizio."
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