Riflettori puntati, ma partenza stentata. La regina delle gare irrompe alle Olimpiadi con Marcell Jacobs sulla pista violacea dello Stadio di Saint Denis a caccia della conferma del titolo vinto tre anni fa a Tokyo. Il primo passaggio ai Giochi di Parigi è senza show, una batteria corsa in 10"05, il secondo del gruppo, ma quanto basta per ritagliarsi un posto nelle semifinali. Ed è lì che l'azzurro di El Paso dovrà far girare le gambe al massimo, perché per entrare nella rosa degli otto più veloci il tempo visto nelle qualificazioni non basta certo.
"Serve andare sotto 9"90" ammette Jacobs, che tra tattica e sensazioni reali ammette di non essersi sentito proprio al top. "Non mi sono piaciuto, le sensazioni non sono state ottime, sono rimasto un po' pesante, non sono andato come volevo, ma l'obiettivo era qualificarsi e domani è un altro giorno", dice lo sprinter. Tanti sono andati meglio sul piano cronometrico: sotto i 10" sono scesi tra gli altri, il britannico Louie Hinchliffe (9.98), il giamaicano Oblique Seville (9.99), gli americani Kenneth Bednarek e Fred Kerley (9.97 per entrambi), 10" netto per l'altro giamaicano Kishane Thompson, mentre lo statunitense, tra i favoriti per la medaglia più preziosa, Noah Lyles, non è andato oltre il 10.04. Jacobs però non abbassa le aspettative e le ambizioni restano inalterate: a Parigi l'olimpionico è venuto non per partecipare.
"Dovevo conservare energie in vista di domani, quindi non mi sono spremuto troppo. Mi sento molto bene - ha sottolineato - spero di trovare le giuste sensazioni in pista quando servirà sul serio. Sono felice di essere qui, l'atmosfera è fantastica". Insomma il primo assaggio di pista non doveva essere subito spettacolo: e infatti Jacobs, dopo il via contratto, ha dovuto rincorrere, ha provato a distendersi e comunque a chiudere in seconda posizione (passavano i primi tre di ciascuna batteria). Alle semifinali accede anche l'altro azzurro Chituru Ali, avanti con 10"12: "Non esco convintissimo, non mi sono piaciuto alla partenza, ora vediamo due o tre cose per la semifinale" dice lo sprinter. E anche per Jacobs qualcosa è da rivedere: "Era una giornata così - aggiunge l'olimpionico - l'importante era qualificarsi. Gli avversari? Non sono riuscito a vederli, ora cercherò di capire a chi devo stare più attento. Sono carico, non sono qui solo per esserci, cercherò di regalare qualcosa non solo a me ma anche al pubblico". Riflettori puntati a Saint Denis a tre anni dall'oro più prezioso dei Giochi che ha fatto grande Jacobs e l'Italia intera.
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