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Khelif, bon ton Macchi e Al Bano, i vincenti di Parigi

Khelif, bon ton Macchi e Al Bano, i vincenti di Parigi

Marchand e Evenepoel campioni assoluti, non solo oro dà la gloria

PARIGI, 11 agosto 2024, 17:47

dell'inviato Francesco Loscalzo

ANSACheck
Imane Khelif © ANSA/AFP

Imane Khelif © ANSA/AFP

Un oro che vale più di tutti gli altri: alle Olimpiadi di Parigi 2024 l'algerina Imane KHELIF, nella categoria dei 66 kg, i pesi welter della boxe femminile, ha sconfitto le quattro avversarie incontrate sul suo cammino (al primo match l'azzurra Angela Carini ha abbandonato dopo 46 secondi) e soprattutto ha abbattuto le polemiche (spesso anche fuori tema) di chi voleva che non salisse sul ring in quanto iperandrogina. Perchè ogni edizione ha i suoi olimpionici, ma non e' detto che per finirla da vincenti basti solo l'oro.

Cosi', se l'impresa di Khelif ha il suo doppio nella taiwanese Lin YU TING, anche lei accusata ingiustamente di essere un uomo e poi oro nei 57 kg, un peso diverso ha un'altra vittoria: e' anche questa nel pugilato, categoria 75 kg, e lo ha vinto Cindy NGAMBA, omosessuale, costretta a scappare dal Camerun dove il suo orientamento sessuale e' reato. E' lei prima atleta in assoluto a conquistare una medaglia olimpica con il team dei rifugiati.

 

Ogni edizione delle Olimpiadi estive ha un vincente più vincente di tutti: quello dei 100 metri maschili, la gara delle gare. A Parigi l'ha vinta al fotofinish il favorito della vigilia, l'americano Noah LYLES. Poi, condizionato dal covid, si è dovuto accontentare del bronzo dei 200 e rinunciare alla staffetta 4 x100 ma nella Storia a cinque cerchi rimarrà per sempre il suo nome: nel 2024 l'uomo più veloce del mondo è lui.

 A proposito di imprese di livello planetario: lo svedese, nato in America, Armand DUPLANTIS, che come soprannome ha proprio "Mondo", si è confermato l'uomo che con l'asta salta più in alto di tutti. Questa volta è arrivato a 6,25 metri, nuovo primato del mondo di una serie che promette di non essere arrivata al capolinea.

In vasca il più bravo di tutti è stato sicuramente il padrone di casa Léon MARCHAND, a 22 anni, oro nei 200 e nei 400 misti, nei 200 farfalla e nei 200 rana e bronzo nella staffetta 4 x 100 misti. All'arena de La Defense il francese ha festeggiato davanti al suo PUBBLICO, uno degli elementi vincenti dei Giochi parigini. Il rumore, la gioia e la partecipazione degli spettatori, che hanno riempito tutti gli impianti, hanno cancellato il silenzio delle Olimpiadi di Tokyo 2020, disputate nel 2021 a porte chiuse quando il mondo viveva ancora nella paura della pandemia.

Parigi 2024 sarà ricordata negli annali pure per il ritorno alla vittoria a cinque cerchi, dopo le difficoltà psicologiche da "twisties" di tre anni fa, della star della ginnastica, Simone BILES, qui resa ancora più "umana" dalla caduta dalla trave, che ha aperto la strada all'oro dell'italiana Alice D'AMATO, meravigliosa vincente a sorpresa. E poi c'è stata la definitiva consacrazione della pedalata di Remco EVENEPOEL, Le Roi del ciclismo, oro nella cronometro e nella prova individuale su strada, vinta con lo sfondo della Torre Eiffel: indimenticabile.

Per tutta la sua (straordinaria) carriera, un altro vincente di questi Giochi, Nole DJOKOVIC, la medaglia d'oro l'ha rincorsa: se l'è finalmente presa al Roland Garros, il tempio della terra rossa del tennis. Le lacrime, la corsa verso la sua famiglia, l'abbraccio alla figlia, la dedica alla sua Serbia sono il compendio dello spirito olimpico.

Pur di provare a vincere l'oro a cinque cerchi, il capitano della nazionale australiana di hockey su prato, Matt DAWSON, poche settimane prima dell'avvio dei Giochi, aveva addirittura deciso, d'accordo con la sua famiglia, di farsi amputare la punta di un dito. L'Australia è stata eliminata nei quarti di finale dall'Olanda, ma Matt ha vinto comunque, anche senza essere entrato nella leggenda. Lì dove ha un posto in prima fila il 42enne lottatore cubano Mijain LOPEZ. Cinque ori in cinque diverse edizioni delle Olimpiadi, vinti consecutivamente, da Pechino 2008 a Parigi 2024: nessun uomo ci era mai riuscito prima.

C'è chi è vincente anche senza essere salito sul gradino più alto del podio: per l'Italia, di sicuro Nadia BATTOCLETTI, partita dalle montagne del Trentino e capace di conquistare l'argento nei 10.000, da sempre una gara feudo delle fondiste africane: una sorpresa olimpica da pochi pronostica alla vigilia ma che rende i suoi Giochi dorati anche senza la medaglia più prestigiosa. Pure d'argento, nella prova individuale del fioretto maschile, il fiorettista azzurro Filippo MACCHI, condannato dal Var: la sua vittoria più importante è sicuramente la lezione, di sport e buona educazione, impartita a tutti quelli che, sconfitti, hanno attaccato arbitri e giurie. "Le decisioni arbitrali devono essere sempre rispettate".

Le Olimpiadi portano sempre "Felicità", come quella di AL BANO, protagonista di un'impresa che non era riuscita a grandi della musica: cantare durante una gara sul terreno di gioco di una prova olimpica. Lui l'ha fatto sul tatami del judo, dove Alice BELLANDI ha vinto l'oro e poi ha baciato la sua fidanzata: a Parigi ha vinto l'AMORE. Ca va sans dire. 
   

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