(dell'inviato Francesco Loscalzo)
Qui, al Roland Garros, dove tutto
sa di tennis, si fa la storia ogni anno a fine primavera, quando
viene assegnato il secondo Slam della stagione. Qui, oggi, si fa
la storia dell'Italia (sportiva) in piena estate, con i francesi
che continuano a sventolare nervosamente il ventaglio anche se
poi non fa così caldo come nei giorni scorsi. Per l'Italia il
vento d'estate (parigina) sa di buono, allontana ancora di più
la calura e fa respirare l'aria di medaglia, quella olimpica che
al tennis azzurro mancava da cento anni. Dopo Uberto de Morpurgo
(il de è scritto con la d minuscola perché era un conte, e
giocava a tennis), bronzo nel 1924, guarda caso ai Giochi di
Parigi, ora si devono scrivere i nomi di Sara Errani e Jasmine
Paolini. Nei loro cognomi non c'è traccia di nobiltà, nelle loro
vene non scorrerà sangue blu, ma oggi sul campo Suzanne-Lenglen
- intitolata a una delle prime stelle di questi campi, la
'Divine' vincitrice venti volte tra Parigi e Wimbledon - nella
semifinale del doppio femminile a cinque cerchi, giocano da
regine. Errani-Paolini sconfiggono facilmente le cece Karolina
Muchova-Linda Noskova 6-3 6-2 in poco più di un'ora di gioco e
ora nella finale di domenica 4 agosto contro le russe Mirra
Andreeva e Diana Shnaider vogliono l'oro di Parigi 2024.
Il racconto del match potrebbe essere sintetizzato in
un'unica frase: non c'è stata mai partita. L'equilibrio ha retto
fino al 3-3 del primo set, giusto il tempo per Jasmine di
trovare le misure con il dritto. Nessun problema, comunque,
perché a rete la 37enne Sara, una che a inizio carriera nel
singolare a rete non ci andava quasi mai, a rete appunto, ha
fatto impazzire le ceche fin dai primi punti. A metà set è
salita di giri anche Jasmine. Break azzurro per il 5-3, "et
voilà" il primo set è andato in cassaforte sul 6-3. Nel secondo,
le ceche hanno provato a cambiare tattica, ad essere più
aggressive in risposta, ma non è servito a nulla. Oggi c'era da
scrivere la storia del tennis e dello sport italiano. Sara e
Jasmine non hanno sbagliato più nulla fino al 5-2. E, dopo aver
annullato le tre uniche palle break dell'incontro, sul match
point, Sara ha cacciato dal cilindro anche il coniglio della
battuta da sotto. "Ma nel cambio di campo avevo avvertito
Jasmine". Un altro errore delle ceche. Game, set, match. La
medaglia olimpica è realtà.
"E' un sogno che si avvera, è qualcosa di incredibile. Io -
ha detto Errani - ho sempre avuto questo 'pallino' di una
medaglia olimpica ed esserci riuscita al mio ultimo tentativo è
pazzesco. Sono troppo felice". E adesso si è resa conto "di
quanto sia importante un'Olimpiade", anche Jasmine che in questo
incredibile 2024 ha raggiunto la finale al Roland Garros e a
Wimbledon, perdendole entrambe. "Questa la dobbiamo vincere",
hanno sorriso le azzurre che proprio qui al Roland Garros nella
primavera del 2023 hanno deciso di fare "doppio" alle Olimpiadi
2024. "Quando gliel'ho chiesto, mi ha risposto 'ti farò
sapere'", ha scherzato Errani. In verità, Paolini ha detto 'sì'
subito. L'obiettivo era chiaro: vincere una medaglia ai Giochi.
Portare la storia olimpica del tennis italiano avanti di cento
anni. Oggi, al Roland Garros, si è fatta la storia. Per
l'eventuale leggenda, appuntamento a domenica 4 agosto.
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