Il Cio ha chiesto spiegazioni al comitato olimpico della Cina dopo che le due atlete del Team che aveva vinto la gara di sprint a squadre donne del ciclismo su pista sono salite sul podio con la spilla di Mao Zedong sulla tuta. Si tratta di Bao Shanju e Zhong Tianshi, che avevano battuto in finale la Germania. "Abbiamo contattato il Comitato olimpico cinese, chiedendo loro un rapporto sulla situazione - ha detto oggi il portavoce del Cio Mark Adams nel corso del briefing quotidiano -. e quindi posso confermare che ci stiamo occupando di questo caso".
I distintivi che mostrano il profilo di Mao sono stati indossati da centinaia di milioni di persone negli anni '60 per mostrare la lealtà al presidente del Partito Comunista e alla rivoluzione culturale. Ma ora il gesto di Bao e Zhong potrebbe essere ritenuto una violazione della Regola 50 della Carta Olimpica che vieta manifestazioni di propaganda politica sul podio. Infatti l'apertura che c'è stata di recente verso gli atleti stabilisce che gesti e dichiarazioni sono consentiti all'interno degli impianti di gara, sulla linea di partenza o prima di una partita, ma non durante la competizione o durante le cerimonie di premiazione. Ecco perché ai Giochi di Tokyo diverse squadre di calcio femminile si sono inginocchiate in campo prima del fischio d'inizio senza che siano stati presi provvedimenti.
Intanto il comitato olimpico statunitense ha fatto sapere che non intraprenderà alcuna azione nei confronti di Raven Saunders, argento nel getto del peso, che durante la premiazione, dopo l'esecuzione dell'inno cinese (l'oro è andato a Gong Lijiao) aveva incrociato i polsi formando una X in segno di protesta contro le discriminazioni. "È l'intersezione di tutte le persone oppresse che si incontrano", aveva poi detto la Saunders, nota anche come sostenitrice della causa Lgbt. Il Cio anche in questo caso ha chiesto maggiori informazioni sull'accaduto.