Atletica azzurra sugli scudi a Tokyo2020. Nel medagliere di specialità l'Italia è seconda dietro gli Stati Uniti con 5 ori conquistati nei 100 metri, nella staffetta 4x100, nel salto in alto e nella marcia 20 km donne e uomini. Gli usa guidano con lo stesso numero di ori ma con un numero di medaglie complessivo pari a 23 (5 ori, 12 argento e 6 bronzi). Dietro all'Italia la Giamaica e la Polonia entrambe con 8 medaglie ma solo 4 d'oro (più 1 argento e tre bronzi).
L'atletica italiana ha mandato a Tokyo la sua delegazione più numerosa nella storia olimpica azzurra e sta ora raccogliendo frutti superiori ad ogni aspettativa. Dall'Italia sono partiti per il Giappone 76 atleti, più del doppio rispetto a quanti andarono a Rio cinque anni fa (erano 36), quando i Giochi finirono senza neanche un azzurro sul podio, e circa un quinto del totale della delegazione.
Ora ci sono cinque ori, tutti pesantissimi. Una combinazione astrale favorevole, ma non solo, perchè quanto si sta raccogliendo a Tokyo è frutto di un lungo lavoro, di ciascun atleta, del suo staff, della federazione e di un movimento che cresce, nonostante le note difficoltà e gli enormi problemi causati dalla pandemia. Di certo, nessuno avrebbe scommesso su un bottino così ricco, ma la relativamente giovane delegazione (età media 27 anni) ha sorpreso, mixando campioni esperti a promesse in piena evoluzione e traendo nerbo e risultati anche dal multietnicismo: dei 46 nati all'estero dell'Italia Team ben 20 scendono in pista o su strada per marcia e maratona, e la nazionale del dt La Torre vanta altri 19 azzurri di seconda o terza generazione. I nomi su cui si puntava per possibili podi erano comunque quelli giusti: Tamberi, Palmisano, forse Jacobs o Tortu, forse Stano, e guarda un po'... E' rimasta casa Larissa Iapichino, infortunata, ma avrà tempo di rifarsi.