Un passo indietro per l'Italia del badminton ai Giochi. A Tokyo non ci sarà alcuna presenza azzurra: l’unica flebile speranza era affidata a Fabio Caponio nel singolare maschile, che però non è riuscito a qualificarsi in base al ranking, chiuso con l’aggiornamento del 15 giugno. Ma per l'Italia nessuna chance di acciuffare un posto tra quelli a disposizione, ovvero 86 sia per gli uomini che per le donne, e 82 di questi sono assegnati tramite ranking (38 per il singolare e 16 coppie per i doppi).
Dal 2008 l’Italia era stata sempre presente alle Olimpiadi, in tutti i casi nel singolare femminile: a Pechino 2008 e Londra 2012 con Agnese Allegrini, 33ma nelle due edizioni, mentre a Rio 2016 con Jeanine Cicognini, 14ma. A Tokyo, però la striscia di partecipazioni consecutive si interrompe.
Finora ai Giochi il badminton è stato quasi sempre un affare soprattutto asiatico, con la Cina grande dominatrice (con 41 medaglie totali in sette edizioni). A Londra 2012 i cinesi avevano vinto l'oro in tutti e cinque i tornei, mentre a Rio 2016 si sono dovuti accontentare dei due titoli maschili, singolare e a squadre, mentre in campo femminile ha fatto quasi storia la spagnola Carolina Marin, che ha vinto il titolo nel singolare, mentre il Giappone ha vinto quello a squadre e l'Indonesia il doppio misto. L'Europa non eccelle in questa disciplina: il miglior paese è la Danimarca con otto medaglie.
Sport dalle origini antichissime, il badminton è olimpico da Barcellona 1992 dopo essere stato disciplina dimostrativa a Monaco 1972. A Tokyo saranno in gara 172 atleti (in perfetta parità tra uomini e donne) ma ogni Nazionale non potrà averne più di sedici. Appuntamento per il torneo olimpico dal 24 luglio al 2 agosto al Musashino Forest Sport Plaza: 172 atleti pronti a sfidarsi in cinque eventi, ma l'Italia non ci sarà.