Pensata per la prima volta alle Olimpiadi di Parigi del 1924 come sport dimostrativo, la canoa è presente nel programma olimpico a partire dai Giochi di Berlino 1936 solo con le gare maschili. L'apertura alle donne nelle gare di canoa è datata Londra 1948 quando, furono introdotte anche le gare femminili di velocità.
L'Italia ha conquistato nella sua storia 12 medaglie (cinque d'oro) in campo maschile e quattro (una d'oro) in campo femminile. Indimenticabile la doppietta ad Atlanta 1996 di Antonio Rossi che vinse il K1 500 e con Daniele Scarpa il K2 1000. Scarpa conquistò anche l'argento con Beniamino Bonomi nel K2 500 metri. La canoa azzurra al femminile ha un solo nome: Josefa Idem. Tedesca diventata italiana grazie al matrimonio, è l'atleta femminile con più Olimpiadi all'attivo. Ininterrottamente presente da Los Angeles 1984 (quando gareggiò per la Germania Ovest) a Londra 2012, Josefa Idem ha vinto nel K1 500 l'oro a Sydney 2000, l'argento a Atene 2004 e a Pechino 2008 quando fu battuta per soli 4 millesimi di secondo.
La canoa slalom è presente alle Olimpiadi da Barcellona 1992. E proprio in occasione dei giochi catalani la prima gioia per l'Italia con l'oro di Pierpaolo Ferrazzi nel K1. Ferrazzi, ora collaboratore tecnico federale, tornò sul podio a Sydney 2000 quando conquistò una medaglia di bronzo. E a Londra 2012 arrivò sempre nel K1 l'oro di Daniele Molmenti.
La canoa azzurra punta in alto a Tokyo. La squadra sarà composta da 7 atleti: nella canoa slalom Giovanni De Gennaro, Stefanie Horn e Marta Bertoncelli; nella canoa velocità Manfredi Rizza, Samuele Burgo, Luca Beccaro, Francesca Genzo. A Tokyo i primi saranno gli specialisti dello slalom dal 25 al 30 luglio al Kasai Canoe Slalom Center, la velocità scenderà in acqua dal 2 al 5 agosto. Quattro i pass della velocità: Rizza gareggerà nel K1 200 ed è l’unico degli azzurri sprint ad aver già preso parte ad una Olimpiade, sesto a Rio. Esordio invece nel K2 1000 per Burgo e Beccaro. La qualificazione in barca doppia consentirà ad uno degli azzurri di gareggiare anche nella disciplina del K1 1000. Francesca Genzo (altra esordiente), si è qualificata nel K1 200 e a Tokyo gareggerà anche nel K1 500. La squadra azzurra dell’acqua piatta sarà agli ordini del direttore tecnico Oreste Perri, tornato a guidare il team nel 2018. Gli slalomisti capitanati da Daniele Molmenti hanno ottenuto tre pass su quattro disponibili: De Gennaro arriva da vicecampione europeo nel K1 e con una medaglia d’argento in coppa del mondo, al suo esordio olimpico in Brasile terminò al settimo posto. Al femminile l’Italia dell’acqua mossa sarà rappresentata da Stefanie Horn, che ha ottenuto il 7/o posto in Brasile nel K1 e dall’esordiente Marta Bertoncelli, prima storica qualificazione nel C1 femminile, disciplina che debutterà nel programma olimpico proprio in Giappone. Molmenti è fiducioso: "Un anno di ritardo per questi Giochi ci ha fatto bene - le parole del ct -. Siamo riusciti a continuare una curva di crescita positiva che ci porta non solo a Tokyo, convinti di meritarlo, ma anche con obiettivi concreti di finale. I pass nominali sono stati confermati dagli stessi atleti che hanno qualificato la barca nel 2019, e in queste due stagioni hanno non solo hanno mantenuto la leadership in Italia, ma anche risposto egregiamente agli appuntamenti internazionali che hanno affrontato". Quindi è lecito ben sperare, in attesa dei risultati.