L'arrampicata sportiva, con il surf e lo skateboard, è una disciplina che fa il suo esordio olimpico, con un anno di ritardo sulla tabella di marcia, a Tokyo. E' uno sport giovane, praticato da giovanissimi, ma in grande espansione anche in Italia, che porta infatti tre atleti in Giappone: Laura Rogora (romana, ventenne), Ludovico Fossali (trentino di 24 anni, campione del mondo) e Michael Piccolruaz (bolzanino, 26 anni). Si dovranno confrontare con uno sparuto numero di avversari, dato che ai Giochi sono ammessi in 40, solo venti ragazze e altrettanti ragazze, e le speranze di medaglia non sono poi così aliene. La IFSC (International Federation of Sport Climbing) a marzo ha definito la rosa dei climber che parteciperanno alla rassegna a cinque cerchi: i sudcoreani Jongwon Chon e Chaehyun Seo sono gli ultimi ad aver staccato il pass per Tokyo.
La competizione ai Giochi si svolgerà su tre discipline: lead, speed e boulder. La classifica, una maschile e una femminile, è stilata in base al risultato della combinata, cioè con la somma di quelli ottenuti in ciascuna delle tre discipline. Una soluzione, quella della combinata, che non convince molti dei concorrenti più forti. Il bouldering è un'arrampicata lungo percorsi prestabiliti, con vari livelli di difficoltà, da completare entro quattro minuti. Nello speed climbing, gli atleti devono scalare una parete di 12 metri nel minor tempo possibile (di solito dai cinque agli otto secondi). Nel lead gli bisogna scalare una parete di 12 metri cercando di arrivare il più in alto possibile, in massimo sei minuti.
Tra gli azzurri, Rogora è considerata - titoli alla mano - una delle atlete da battere. Classe 2001, la giovane capitolina, vera predestinata, è la seconda donna al mondo e la prima italiana ad aver scalato una via di grado 9b, Ali hulk nella versione sit extension total, a Rodellar in Spagna. La prima arrampicata, da bambina, con papà Enrico, professore di matematica alla Sapienza di Roma, e da allora non si è più fermata. A soli 15 anni aveva già vinto due titoli italiani e ai Mondiali giovanili 2016 ha conquistato due bronzi. Lo scorso agosto ha vinto il primo oro mondiale nella massima categoria, nella Coppa del mondo di lead a Briancon (Francia). "Mi piace arrampicare perché mi fa sentire libera, quando trovo le vie è sempre una sfida con me stessa” dice la climber azzurra. A farle compagnia nel team italiano ai Giochi ci saranno Fossali tra le tante medaglie in bacheca, ha vinto la medaglia d'oro nello speed al mondiale 2019, in Giappone, un Paese che sembra portargli fortuna.