Il karate fa il suo esordio alle Olimpiadi a Tokyo, dopo diversi quadrienni di speranze deluse, proprio nella sua Patria natale. E' presente come sport dimostrativo, un riconoscimento legato alla sede, che al momento non trova riscontro a Parigi 2024, ma è molto atteso in Giappone, e non solo. Anche l'Italia sarà presente, con cinque atleti, sui soli ottanta, equamente divisi tra donne e uomini, che parteciperanno nelle varie categorie. Si tratta di Viviana Bottaro (kata), Mattia Busato (kata), Luigi Busà (kumite -75 kg), Angelo Crescenzo (kumite -67kg) e Silvia Semeraro (Kumite +61 kg). Niente da fare per Michele Martina (Kumite +75 kg), che al contrario di Semeraro ha mancato l'appuntamento col pass al torneo di qualificazione di Parigi di metà giugno. "Faccio i complimenti ai cinque atleti qualificati e a tutta la direzione tecnica. Sarà una grande avventura e noi continuiamo lavorare” per arrivare pronti all'appuntamento olimpico, aveva dichiarato il consigliere federale Davide Benetello dopo la chiusura delle qualificazioni nella Ville Lumiere.
Le medaglie olimpiche verranno assegnate nel kata individuale maschile e femminile, nel kumite maschile (-67kg, -75kg, +75kg) e femminile (-55kg, -61kg, +61kg) e tutte le prove di svolgeranno presso lo storico centro Budokan di Tokyo in due giornate. Le due specialità che saranno sul tatami sono il combattimento reale (kumite), e il combattimento immaginario (kata). Nel primo i due rivali si sfidano sul tatami uno di fronte all’altro, nel kata il singolo karateka si esibisce davanti alla giuria simulando le forme tipiche del combattimento: parate, schivate e attacchi con braccia e gambe.