La piaga del doping incombe sull'Olimpiade nella disciplina del sollevamento pesi: non è un caso che si sia arrivati a una riduzione netta di 64 atleti e perfino all'abolizione di una categoria fra quelle maschili. Da 260 atleti presenti nelle altre edizioni dei Giochi, nel Sol Levante si passerà a 196. Il Cio non è andato troppo per il sottile dopo gli innumerevoli casi di doping, compresi quelli emersi a distanza di anni, che hanno portato a una raffica di revoche delle medaglie assegnate. In questo quadro, l'Italia porta cinque rappresentanti, risultato definito storico dalla Fipe: Nino Pizzolato (81 kg), Mirko Zanni (67 kg), Davide Ruiu (61 kg)
Giorgia Bordignon (64 kg), Maria Grazia Alemanno (59 kg).
E quasi un poker d'assi, perchè Pizzolato, impegnato nella categoria fino a 81 kg, si presenta ai Giochi da Campione Europeo in carica, terzo nel ranking mondiale. Zanni (67 kg) si presenta come quinto nella classifica olimpica ufficiale. Ruiu (61kg), che ha 20 anni ed è il più giovane della spedizione, è 15/o nel ranking, e Bordignon (64 kg) si presenta alla sua seconda Olimpiade consecutiva da sesta nel ranking. Secondo il presidente federale, Antonio Urso, "almeno due di loro possono lottare per una medaglia importante", mentre sottolinea che "la qualità e il numero dei qualificati dimostra la crescita tecnica di tutto il team e della Fipe, diventata un punto di riferimento a livello internazionale. Possiamo affermare di aver creato una scuola internazionale di pesistica olimpica".
Nella storia olimpica, gli atleti azzurri sono riusciti ad andare a medaglia in 14 occasioni e cinque volte si sono ricoperti d'oro); l'ultimo a mettere le mani su un alloro fu Norberto Oberbuerger - atleta meranese del Gs Vigili del fuoco, detto il 'pompierone' - che s'impose a Los Angeles nell'ormai lontano 1984.
Il settore è storicamente dominato da Russia, Bulgaria e dalle potenze asiatiche, con la Cina in testa, ma a dare qualche speranza sarà comunque la totale assenza in terra nipponica proprio dei pesisti della steppa, a causa delle note vicende di doping. A Tokyo i contendenti saranno suddivisi in sette categorie maschili, dai 56 agli oltre 105 chili di peso, e sette per le donne: dai 48 agli oltre 75. Le competizioni andranno in scena dal 25 luglio al 4 agosto nel Tokyo International Forum. In questo sport ci sarà anche un fatto inedito nella storia delle Olimpiadi, perché sarà in gara, per la Nuova Zelanda e nella categoria degli +87 kg donne, il primo transgender a prendere parte a una gara dei Giochi: è la 43nne Laurel Hubbard, che fino ai 35 anni era un uomo, e che dal 2017 gareggia a livello internazionale in campo femminile, dopo essersi sottoposta a tutti i test e le cure del caso. A congratularsi con lei e a fornirle appoggio è scesa in campo il Premier neozelandese Jacinda Ardern: "in questo caso tutte la parti coinvolte hanno seguito le regole - ha detto la Ardern -. Ora le auguro il meglio per Tokyo".
La presenza alle Olimpiadi del sollevamento pesi risale al 1896, ovvero alla prima edizione dell'era moderna, che si disputò ad Atene, con le sole assenze degli anni 1900, 1908 e 1912. Ma limitatamente agli uomini, poiché il sollevamento pesi femminile è stato introdotto soltanto a partire dai Giochi del 2000, che vennero ospitate a Sydney.