Vola come una farfalla, colpisce come un campione. Ai Giochi di Tokyo, il taekwondo non avra' un suo Mohammed Ali, dopo il ritiro dell'americano Steven Lopez al culmine della sua quarta Olimpiade, a Rio, ma nel motto del piu' grande pugile di tutti i tempi puo' riconoscersi, nel suo piccolo, Vito Dell'Aquila. E' lui la speranza azzurra di medaglia dello sport dei calci e dei pugni, nel suo misto di velocita' e potenza.
Sono due gli azzurri qualificati ai Giochi, con Simone Alessio che a maggio ha staccato il passo nella categoria -80: il livornese e' il primo azzurro ad aver vinto un Mondiale, nel 2019, e il precedente dà fiducia alla spedizione guidata dal presidente Cosimo Cito: i confini delle competitivita' si sono allargati, ma l'Italia ha iniziato un nuovo ciclo.
Nell'ultimo decennio, l'arte marziale nata in Corea si e' 'globalizzata': per estensione geografica, vista la presenza tra i favoriti per le altre categorie di atleti russi, iraniani, ivoriani, inglesi, afgani; e per fascino, complice la diplomazia sportiva che ai Giochi di Pyongyang nel 2018 ha portato al riavvicinamento delle due Coree, unite dalla passione per lo sport nazionale. "La pace e' piu' preziosa del trionfo", e' il motto portato in giro per il mondo dal team dimostrativo messo in piedi dalla Wtf, e divenuto famoso in Italia con l'esibizione a Italia's Got Talent. Di talento, Dell'Aquila, 20enne campione della scuola salentina categoria 54 chili, e' ricco. "Il mio obiettivo e' vincere le Olimpiadi e laurearmi", dice l'azzurro di Mesagne, portato dal padre in palestra perche' era timido e ora solida roccia sul tatami. Ai Giochi posticipati di un anno arriva da numero 3 del ranking mondiale, nel curriculum la vittoria sui primi 16 al mondo nella finale del Gran Prix internazionale disputata a Mosca a dicembre 2019. La pandemia ha sospeso le competizioni e il vuoto agonistico pesa, per incertezza e preparazione, su tante altre discipline ma sul taekwondo ancora di più. In ogni caso, il 24 luglio - data della sua gara, dalle qualificazioni del mattino giapponese fino alla finale in serata - Dell'Aquila dovra' vedersela con il coreano Jun Jang, con il russo Artamanov, con l'iraniano Hadipour Seighalani e con l'australiano Khalil.
A bordo tatami a tifare per lui ci sara' Carlo Molfetta, ora team manager: il suo oro a Londra 2012 e' stato l'ultimo sorriso olimpico dell'Italia prima del passaggio a vuoto di Rio. Da allora, la federazione guidata da Angelo Cito ha lavorato sui giovani. Completa la spedizione azzurra Antonio Bossolo per le Paralimpiadi. Anche lui, palermitano 25enne che gareggia nei 61 kg, punta dichiaratamente all'oro. Per lui invece l'appuntamento è il 2 settembre.