La lotta per la successione di Andy Murray (due ori olimpici consecutivi) e Monica Puig sul gradino più alto del podio sembra essere aperta ai soliti noti. Con qualche defezione di lusso, però. Il torneo olimpico di tennis ai Giochi di Tokyo, in programma dal 24 luglio al primo agosto all'Arlake Park, vedrà in campo i migliori come il n.1 Nole Djokovic e Roger Federer (alla sua ultima apparizione a cinque cerchi). Non ci sarà invece Rafa Nadal, che a un mese dal via ha rinunciato a Wimbledon e alle Olimpiadi per preservare di più la sua carriera. Stessa decisione anche da parte di Serena Williams che , subito fuori e in lacrime a Wimbledon, ha annunciato di non andare ai Giochi senza però spiegarne i motivi.
Ma ci sarà anche tanta Italia, alla luce dei risultati che gli azzurri stanno ottenendo a livello internazionale: sei i qualificati, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Jannik Sinner ma l'altoatesino per continuare a crescere ha scelto, a meno di un mese dai Giochi, di non partire per Tokyo, lasciando il suo pass olimpico all'altrettanto giovanissimo Lorenzo Musetti, e a rappresentare il tabellone femminile, Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ripescata in base al sistema di riallocazione delle quote.
Sul totale di 64 posti disponibili in ciascuno dei due tabelloni di singolare, 56 sono assegnati attraverso il ranking. Dei rimanenti otto, quattro attraverso meccanismi di qualificazione zonale nel continente americano (Giochi panamericani), in Asia (Giochi asiatici) e Africa (Giochi africani). Europa e Oceania non hanno organizzato tornei di qualificazione, ma ciascuno dei due continenti potrà offrire una wild card al giocatore/giocatrice con la classifica più alta di uno dei Paesi non rappresentati tra i primi 56 del ranking (con il limite del numero 300 ATP e WTA).
Nella storia del tennis olimpico, però, l'Italia non ha mai brillato. Per trovare la prima e unica medaglia azzurra bisogna tornare indietro di quasi un secolo, a Parigi 1924, quando Uberto Luigi De Morpurgo conquistò un bronzo. Complice anche l'assenza del tennis dalle Olimpiadi dal 1928 al 1988 (nel 1968 a Città del Messico e nel 1984 a Los Angeles è stato uno sport dimostrativo e quindi non contano i bronzi di quell'edizione di Paolo Canè e Raffaella Reggi), sono state poche per azzurri e azzurre le occasioni di ben figurare. A Tokyo però la chance c'è: Berrettini, n.9 della classifica, può competere con i big e poi ci sono Fognini, capace sempre di dire la sua. Riflettori anche su Sonego, il piemontese appassionato di musica, capace di grande exploit e da non sottovalutare Musetti, l'altro astro nascente del tennis italiano.