C'è la Cina, marziana, è c'è il resto del mondo. In quel rito che si rinnova ogni quattro anni - stavolta cinque causa covid - e che si chiama Olimpiadi, se c'è uno sport dove la supremazia è conclamata quello è il tennistavolo. Gli atleti nati dietro la Grande Muraglia rappresentano una 'invincibile armata', con numeri da primato. Basti pensare che finora - il ping pong è sport olimpico da Seul 1988 - i cinesi hanno portato a casa 53 medaglie totali, di cui 28 d'oro, contro le 18 dei sudcoreani (ma solo tre del metallo più prezioso), per tutti gli altri solo briciole.
Riparte così per tutti la 'mission impossible' contro la corazzata di Pechino: la piccola Italia, dopo l'assenza a Rio, torna però a fare capolino nel tabellone a cinque cerchi. Sarà Debora Vivarelli, bolzanina classe 1993, a rappresentare l'Italia a Tokyo nel singolo. Ha strappato il pass grazie al ranking e sono state lacrime di gioia, perché l'atleta cresciuta a pane e tennistavolo, sarà l'unica azzurra in gara dal 24 luglio al 6 agosto al Metropolitan Gymnasium. Partecipare è già una vittoria, ma Vivarelli cercherà di arrivare più in fondo possibile, in un torneo comunque complicato con sette turni verso la medaglia, giocati al meglio di sette incontri (bisogna dunque vincere quattro partite per passare). Saranno presenti 172 atleti in tutto. Per l'altoatesina l'esordio ai Giochi a 28 anni è un grande traguardo: il tennistavolo è stato sempre presente nella sua vita e fa parte della sua famiglia. La mamma, ex giocatrice, è proprietaria del club dove è cresciuta, il padre continua ancora giocare così come la sua sorella più piccola, mentre la sorella maggiore allena i bambini. Nel tempo libero la pongista bolzanina ama sciare, andare in bici e fare yoga. Dopo aver disputato i Giochi Europei di Minsk 2019, a Tokyo vive finalmente il sogno a cinque cerchi. E l'Italia riesce a portare a Tokyo anche il tennistavolo.