Marcell Jacobs superstar, all'aeroporto di Tokyo, nel giorno del rientro in Italia. Il velocista doppio oro olimpico, nei 100 e nella 4x100, appenna arrivato col resto del gruppo degli azzurri e' stato accolto allo scalo di Haneda da una folla di fotografi, cameramen e di passeggeri e addetti allo scalo, che dalle terrazze dell'area shop hanno cominciato a riprenderlo, mentre in molti si sono messi in fila per autografi e selfie. Poi Jacobs ha estratto le due medaglia dalla valigia, se le e' messe al collo e si e' messo in posa per le foto, tra gli applausi di tutto lo scalo.
"E' un anno meraviglioso per me: la mia prima Olimpiade, la nascita del primo figlio, una splendida bambina. A questo non poteva quindi mancare la 'ciliegina' sulla torta: la medaglia d'oro". Stano, festeggiato a Fiumicino dal gruppo sportivo delle Fiamme Gialle appena sbarcato dall'aereo e poi abbracciato all'uscita del terminal arrivi T3 dalla moglie Fatima, che lo ha atteso con la piccola tenuta tra le braccia, ha ricordato il percorso che lo ha portato fino a Tokyo.
"Negli ultimi due mesi - ha aggiunto - mi ripetevo di essere il più forte al mondo e di dover fare tutto il possibile per vincere l'oro olimpico. Durante la gara ho continuato a pensarlo e ad autoconvincermi di questo anche se la statistica diceva altro, ma la mia strategia mentale ha funzionato. Ora penso già a Parigi".
"E' stato un percorso travagliato per me, ma ho tanto sognato quest'oro, che alla fine è arrivato". Così Antonella Palmisano, prima nella 20 km di marcia alle Olimpiadi, all'arrivo a Fiumicino da Tokyo, dove ad attenderla con un omaggio floreale ha trovato il marito. "Che bella sorpresa e poi - ha detto ridendo - lui non mi regala quasi mai i fiori. E' stata un'altra emozione per me. Programmi futuri? Adesso non li ho. Ho bisogno soltanto di riposarmi e di prendermi una vacanza, poi si vedrà".