"L'Intelligenza Artificiale (IA)
ha enormi implicazioni strategiche e di sicurezza" per questo
"il mondo online ha bisogno di regole" che siano "accettate e
sostenute da tutti". Questo l'avvertimento lanciato dall'alto
rappresentante Ue, Josep Borrell, in un blog dedicato alla
diplomazia digitale dell'Ue, tema discusso nei giorni scorsi dai
ministri degli Esteri dell'Ue riuniti in Lussemburgo.
In un futuro "sempre più digitale", "chi guiderà e definirà le
regole nel settore digitale rappresenta anche una questione
geopolitica", sottolinea Borrell, specificando che l'obiettivo
della diplomazia digitale dell'Ue è quello di "garantire la
protezione dei nostri valori fondamentali", assicurando che "un
approccio basato sulle regole si imponga a livello globale su
dinamiche basate sul potere".
Il delicato equilibrio che governa Internet è minacciato,
avverte l'alto rappresentante, poiché alcuni Stati, spesso gli
stessi che puntano a rovesciare l'ordine globale sotto altri
aspetti, vogliono cambiare "il modello di pluralismo che è
dietro il successo di Internet". E questi Stati Borrell li
menziona esplicitamente, ricordando come a pochi giorni
dall'invasione russa dell'Ucraina, Russia e Cina hanno
rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si afferma "il
diritto sovrano a disciplinare i segmenti nazionali di
Internet". "L'idea che Internet debba essere uno strumento degli
Stati porta Internet ad essere uno strumento per il controllo
delle popolazioni, piuttosto che una fonte di innovazione e
libertà di parola" avverte ancora Borrell, sottolineando la
necessità di disciplinare il mondo online sulla base di "norme
accettate e sostenute da tutti" specie davanti alle "enormi
implicazioni strategiche e di sicurezza" poste dall'IA.
"Governi, aziende e individui di tutto il mondo cercano di
sfruttare queste tecnologie per scopi diversi e il loro
potenziale per stimolare l'innovazione è enorme. Ma ci sono
anche fondate preoccupazioni sulla protezione dei dati e della
privacy, che spingono alcuni governi e aziende a vietare al
personale di utilizzarli" osserva il diplomatico, ricordando tra
l'altro i possibili "rischi esistenziali" derivanti dall'IA.
Borrell, inoltre, rivendica il successo della legge europea
sull'IA, in corso di approvazione. La narrazione per cui il
tentativo di varare delle norme sull'IA era animato dalla
"volontà" di "un manipolo di burocrati" di "uccidere
l'innovazione" è ora "cambiata e molti, anche nella Silicon
Valley, aspettano ora l'entrata in vigore della legge europea
sull'IA". L'alto rappresentante infine, sottolinea la necessità
per l'Ue di "essere davvero un leader tech". "Ci concentreremo
sia sull'innovazione che sulla regolamentazione, tenendo conto
della nostra sicurezza economica", scrive ancora Borrell,
sottolineando la dimensione di politica estera del tema
considerato che "le tecnologie digitali sono in grado di
spostare gli equilibri di potere".
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