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Consumatori fiduciosi e vulnerabili ai rischi dell'IA generativa

Consumatori fiduciosi e vulnerabili ai rischi dell'IA generativa

In Italia fiducia al 73%, poco al di sotto della media

BRUXELLES, 21 agosto 2023, 10:04

Redazione ANSA

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Consumatori fiduciosi e vulnerabili ai rischi dell 'IA generativa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Consumatori fiduciosi e vulnerabili ai rischi dell 'IA generativa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Consumatori fiduciosi e vulnerabili ai rischi dell 'IA generativa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Consapevoli, fiduciosi, incuranti dei rischi. I consumatori accolgono così la rivoluzione dell'intelligenza artificiale (IA) generativa.
Secondo un'indagine del Capgemini Research Institute, il 51% degli intervistati è a conoscenza delle ultime tendenze nel settore dell'IA generativa e ne ha anche esplorato gli strumenti, tra cui ChatGpt, mentre un altro 35% ne è a conoscenza ma non ne fa uso.
Dallo studio, condotto su 10.000 consumatori di età superiore ai 18 anni in 13 paesi, tra cui l'Italia, emerge che non vi sono sostanziali differenze nell'uso dell'IA generativa in base alle generazioni, alla provenienza geografica o al genere di appartenenza. Complessivamente, poi, i consumatori hanno elevati livelli di fiducia per le interazioni basate sull'IA generativa.
In Norvegia (79%) e Spagna (75%) si registrano i livelli di fiducia più alti, con l'Italia (72%) poco al sotto della media, pari al 73%. Livelli di fiducia che restano elevati anche in relazione ai diversi usi dell'IA generativa: il 53% si affiderebbe ai piani finanziari elaborati dalla nuova tecnologia, il 67% ritiene di poter trarre beneficio da un consulto medico targato IA e il 66% chiederebbe consiglio all'intelligenza artificiale per le relazioni o le interazioni personali.
"Un alto livello di fiducia dei consumatori nell'IA generativa può renderli vulnerabili ai pericoli posti da fake news, deepfake, cyberattacchi e plagio" osservano i ricercatori, sottolineando come l'elevata fiducia possa essere il risultato della scarsa consapevolezza dei rischi da parte dell'opinione pubblica, della percezione che la legislazione protegga gli utenti e dei casi limitati di IA che violano tale fiducia.
Dall'indagine emerge infatti che il 49% degli intervistati non si preoccupa delle notizie false create dall'IA generativa, mentre solo il 34% è preoccupato per gli attacchi di phishing che utilizzano questa tecnologia per ingannare gli utenti ed il 33% lo è per il mancato pagamento degli artisti il cui lavoro viene usato per l'addestramento degli algoritmi di IA. Con buona pace di Hollywood. 
   

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