L'arcivescovo di Torino, Cesare
Nosiglia, si è detto "profondamente colpito per la mancanza di
rispetto" che la locandina-scandalo utilizzata a Torino per
promuovere una mostra del movimento LGTB evoca "sia nei
confronti delle donne che nei confronti del sentimento
religioso". In una nota diffusa in serata, il vescovo di Torino
sottolinea che, in quella immagine, "colpisce dolorosamente il
modo in cui viene usato il corpo di una donna, proprio quando
cresce, nella nostra cultura, un'attenzione più diffusa e
consapevole alle strumentalizzazioni e alle violenze che sulle
donne si commettono".
"I cristiani sono abituati a vedere e a riconoscere, nel
corpo umano, la presenza stessa del Cristo Salvatore, e dunque
la fraternità profonda, il rispetto reciproco che deve
caratterizzare i rapporti fra le persone e, ci pare, anche la
rappresentazione della persona - continua Nosiglia -. Sotto i
piedi di quella donna, invece, non ci sono solo le immagini
sacre ma emerge la mancanza di tale rispetto, doveroso per tutti
e non solo per i credenti che vedono in quelle icone calpestate
il volto del loro Signore e della Madonna".
Secondo Nosiglia, "in quel montaggio c'è la protervia di chi
si crede al di sopra di ogni minima regola etica; di chi
pretende, in nome di una supposta scelta artistica, che tutti
debbano accettare qualsiasi sfregio anche al più sentito e
profondo senso religioso degli altri".
"Sono certo che ogni persona di buon senso e di buon gusto
saprà valutare questo episodio per quello che merita - conclude
il vescovo di Torino -. Soprattutto quando certe scelte
'artistiche' diventano un modo facile, troppo facile per
cercarsi pubblicità attraverso le polemiche".
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