Non è più in coma farmacologico Kelvin, il bimbo di 7 anni ricoverato all'ospedale Regina Margherita per le ferite riportate sabato sera in piazza San Carlo. I medici del reparto di Rianimazione hanno ridotto al minimo la sedazione e lui comincia a respirare da solo. La prognosi resta però riservata.
Stabili, pur nella loro gravità, le condizioni delle due donne ricoverate alle Molinette. Ancora ricoverata al Cto una ragazza con trauma toracico, una frattura del bacino, e due pazienti con lesioni alle mani che sono stati operati ieri. Tutti gli altri pazienti ricoverati fino a ieri al Cto sono stati invece dimessi. Resta in prognosi riservata il paziente ricoverato al Mauriziano. Le sue condizioni, riferiscono i sanitari, sono però in miglioramento.
"Ad un certo punto eravamo ammassati uno sull'altro. Qualcuno, un ragazzo di colore, si è accorto di Kelvin e ha urlato 'c'è un bambino, c'è un bambino'. Poi ha cominciato a spostare la gente, tutta quella che poteva, e altri gli hanno dato una mano. Lo ha salvato". A parlare è Liu Zhiji, la sorella del bimbo di 7 anni rimasto ferito ieri sera in modo grave, a Torino, nell'ondata di panico che si è abbattuta su piazza San Carlo.
Kelvin, di origine cinese, è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale infantile Regina Margherita nel reparto di rianimazione: ha un trauma cranico e toracico. Le sue condizioni, apparse subito gravissime, sembrano essere migliorate nelle ultime ore.
"La gente premeva e lo stava schiacciando - racconta ancora Zhiji - e lui era cosciente, piangeva. Siamo saliti su un'ambulanza che ci ha portato prima al Mauriziano, poi al Regina Margherita".
"Vorrei tanto ringraziare le persone che hanno aiutato mio figlio", dice Ling, la mamma di Kelvin, che, quando è scoppiato il caos, era al lavoro nel negozio di famiglia, in centro città. "Siamo in Italia da tantissimo tempo - racconta la donna - e ieri una dei miei quattro figli, Zhiji, ha portato Kelvin a vedere la partita".
"Quando abbiamo saputo della cosa - dice tra le lacrime Liu Quinquang, il papà - sono corso in piazza. Ho chiamato mia figlia, ma non rispondeva al telefono. Mezz'ora dopo mi hanno chiamato per dirmi che erano in ospedale". Quinquang ha ricevuto la visita della sindaca, Chiara Appendino, sia ieri notte che stamani. "Se i miei figli vorranno tornare di nuovo in piazza a vedere una partita? No, non li lascerei più andare".