Oltre un centinaio di denunce in
procura, una ventina di fogli di via, sedici avvisi orali: "È un
attacco preciso contro di noi del movimento No Tav" quello
portato avanti nelle ultime settimane "dalla questura e dalla
prefettura di Torino". La denuncia è arrivata dagli stessi
attivisti oggi nel corso di una conferenza stampa in Piazza
Castello.
"Le responsabilità penali per quello che facciamo o non
facciamo - spiegano - dovrebbero essere individuali. Tutti
questi provvedimenti, presi 'a pioggia' in assenza di accuse
specifiche, dimostrano però che siamo bersagliati per quello che
siamo, per il solo fatto di essere No Tav. L'ultimo atto,
davvero emblematico, è stata la revoca della patente a un
simpatizzante per 'indegnità morale'".
"I gendarmi - concludono gli attivisti - difendono
l'indifendibile: il cantiere di un'opera inutile e dannosa. Ma
colpendo i No Tav, come sappiamo, si guadagna visibilità e si fa
carriera".
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