Parte da Torino la protesta contro
la Dad dei ragazzi e delle ragazze di 'Schools for future', il
movimento nato su ispirazione dell'esperienza dei "Fridays for
Future", che questa mattina si sono ritrovati fuori dalla scuola
media 'Italo Calvino' e dal liceo classico 'Gioberti', in Via
Sant'Ottavio.
Gli studenti, circa una decina, dicono di voler tornare nelle
loro aule. Con i loro computer, i loro tablet e i loro libri
seguono le lezioni a distanza, ma in strada e non a casa. Chi
seduto per terra, chi sui gradini degli istituti chiusi.
All'aperto, come stanno facendo da giorni le due dodicenni della
'Calvino', Anita e Lisa. Sono loro le prime ad aver lanciato
questa forma di protesta giorni fa, sedute al banco, da cui si
alzano solo al termine delle lezioni.
"Qualcosa è cambiato dopo questi giorni - dice Anita contenta
di vedere altri ragazzi in strada con lei - c'è più coscienza
tra gli studenti, ma anche nelle persone più grandi". La
dodicenne è stata paragonata a Greta Thunberg, un po' per il
suono simile del nome, ma soprattutto perché è considerata il
volto del neonato movimento. "Io però non voglio essere famosa,
voglio solo tornare a scuola", respinge il paragone la
studentessa.
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