(ANSA) - TORINO, 01 MAR - Nel giorno in cui il Piemonte entra in zona arancione dopo quattro settimane in giallo, la variante inglese ha raggiunto il 48% e si appresta al sorpasso.
La Regione si sta attrezzando ad affrontare una nuova ondata di contagi, peraltro già visibile nei dati in costante aumento, e non esclude nuove zone rosse dove la situazione è più grave.
Con 1.155 nuovi casi positivi a fronte di 13.936 tamponi, il tasso di positività, 8.3%, resta in linea con l'8.4% di ieri. Si conferma però l'aumento dei ricoverati, che in terapia intensiva sono 175 (+ 7 rispetto a ieri) e negli altri reparti 2043 (+ 28). I decessi sono 6 (dei quali 2 relativi a oggi).
"In Piemonte - dice all'ANSA l'assessore alla Sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi - la variante inglese presto dilagherà, mettendo a forte rischio la nostra capacità di risposta. Abbiamo mandato i numeri al Ministero oggi - spiega - e stiamo monitorando una serie di Comuni h 24. La sorveglianza è strettissima, e dove sarà necessario si chiuderà. I focolai sono non solo nei pressi delle zone rosse, ma un po' ovunque".
"La corsa della variante inglese - sottolinea l'assessore - risponde a ciò che aveva ipotizzato l'Istituto Superiore di Sanità, ma fortunatamente non abbiamo riscontrato né la variante brasiliana né quella sudafricana. In ogni caso stiamo affilando le armi. Ho appena chiuso una riunione con i direttori generali degli ospedali, ai quali ho chiesto di predisporre più letti Covid e riaprire nuovi posti di terapia intensiva. Mercoledì invece faremo una riunione molto ampia sul piano territoriale.
Abbiamo inserito nuovamente l'idrossiclorochina nei protocolli di cura, a cui aggiungiamo la vitamina D, e inviteremo i medici di medicina generale a dare attuazione ai protocolli. La risposta territoriale è fondamentale affinché il sistema possa reggere l'onda d'urto".
Per Icardi, "essere in zona arancione certo serve", ma l'assessore segnala le scuole come "un problema serio", per il quale si rende necessaria "una riflessione a livello nazionale".
"Non possiamo sbagliare risposta in questo momento - osserva - mentre abbiamo un impegno tanto importante sul fronte delle vaccinazioni".
I vaccinati di oggi sono 10.173, compresi 6.273 over 80.
Il totale è 403.553 (78,7% delle 512.650 dosi disponibili), corrispondente al 3,20% della popolazione, contro il 2,37% della media nazionale. Il 16 marzo partirà la vaccinazione dei disabili nelle strutture residenziali e semi-residenziali.
(ANSA).