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Vasi rubati in Germania, Cassazione riapre il caso

Vasi rubati in Germania, Cassazione riapre il caso

Accolto ricorso presentato da tedesco arrestato ad Alba

TORINO, 15 marzo 2021, 18:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Cassazione riapre il caso dei vasi pregiati rubati a un museo in Germania nel 2000 e al centro di un presunto tentativo di estorsione nell'Astigiano. Gli ermellini hanno accolto il ricorso di Thomas Wilhelm Steinecke, il tedesco di 68 anni arrestato dai carabinieri nel luglio del 2020, ordinando al tribunale di Torino di riesaminare l'intera pratica alla luce delle sue dichiarazioni difensive.
    I cinque vasi (in cristallo, originari del XV e XVI secolo) furono trafugati al Kunstpalast Glasmuseum Hentrich di Dusseldorf.
    Nel gennaio del 2020 Steinecke propose di consegnare i vasi dietro compenso e il museo, in accordo con la polizia tedesca, accettò, mandando un emissario all'incontro in programma il 23 luglio in un hotel ad Alba (Cuneo) dove intervennero i carabinieri. Steinecke ha detto di avere acquistato le brocche nel 2004 scoprendone solo in seguito la provenienza illecita, e che quello che chiedeva era solo un compenso per la restituzione. Aveva invitato la direzione del Museo a visionare il materiale e aveva proposto una somma (200 mila euro) di gran lunga inferiore ai 600 mila euro che l'istituto aveva ricevuto dalla compagnia assicuratrice. Secondo la Cassazione, la motivazione con cui il tribunale ha confermato la custodia cautelare per tentata estorsione "non appare adeguata e rispettosa ai canoni della logica e ai principi del diritto" con particolare riferimento alla "costrizione" cui sarebbe stato sottoposto il museo, considerando "la durata delle trattative, il notevole tempo trascorso dal furto, peraltro già risarcito, e il coinvolgimento di un esperto per valutare i beni". La difesa, peraltro, ha fatto presente che Museo tedesco aveva recuperato nel 2007 due dei vasi rubati - previo compenso alla compagnia di assicurazioni - rinvenuti in una galleria d'arte a Vienna.
    Toccherà ai giudici del riesame di Torino sciogliere i dubbi.
   
   

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