Digos della Questura di Torino e
carabinieri sono impegnati dall'alba nello sgombero di 'Chez
Jesoulx', come anarchici italiani e francesi hanno ribattezzato
la casa cantoniera alle porte di Oulx, sulla statale 24 in Valle
di Susa, trasformata in rifugio autogestito per assistere
migranti diretti al confine con la Francia. L'occupazione è del
dicembre 2018, due mesi dopo lo sgombero del locale sotto la
chiesa della parrocchia di Claviere, e si inserisce nel contesto
delle proteste contro le politiche sull'immigrazione e i
respingimenti dei francesi.
"Sappiamo che nella notte nella ex casa cantoniera sono state
ospitate una cinquantina di persone, molte donne e bambini",
riferisce Paolo Narcisi, presidente di Rainbow4Africa, Ong che
in Val Susa offre assistenza ai migranti che sempre più numerosi
scelgono i sentieri di montagna per raggiungere la Francia.
I volontari e le volontarie di tutte le associazioni di
#FreedomMountain stanno intervenendo - riferisce Rainbow4Africa
.- con cibo, ospitalità, solidarietà con gli e le sgomberate.
"In questo momento per noi la priorità è la sicurezza di queste
persone - aggiunge Narcisi -. Il nostro personale sanitario e i
volontari stanno lavorando per ridurre al minimo i rischi,
curare e proteggere soprattutto i più fragili".
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