In Piemonte il diabete colpisce
gran parte della popolazione con una prevalenza del 5,3%; le
dislipidemie, cioè le alterazioni patologiche dei lipidi nel
sangue, l'8,8%; lo scompenso cardiaco l'1,8%. Si tratta di
patologie, o sindromi nel caso dello scompenso, importanti e con
possibili gravi compromissioni del funzionamento del cuore e
dell'apparato cardiocircolatorio. La pandemia rischia di
aggravare questa situazione e il follow up è fondamentale.
Questi alcuni dei temi affrontati domani, 11 maggio e il 18
maggio al congresso dell'Anmco, Associazione Nazionale Medici
Cardiologi Ospedalieri, del Piemonte e della Valle d'Aosta.
"Questi pazienti, considerati fragili anche in ottica del
vaccino anticovid - afferma il presidente Federico Nardi -
devono restare centrali nell'attenzione del servizio sanitario
nazionale che deve guardare oltre l'emergenza pandemica. La
cardiologia deve ripartire facendo tesoro di ciò che abbiamo
imparato durante l'emergenza: i pazienti cronici necessitano di
un follow up cardiologico attento, nel caso in cui abbiano avuto
il Coronavirus, e in generale, per monitorare e prevenire per
tempo eventuali complicanze delle loro condizioni cliniche. Così
facendo si potrà davvero ottenere un impatto positivo sulla
salute della popolazione e anche sull'organizzazione del
servizio sanitario".
Recenti studi dimostrano che circa il 50 per cento dei
pazienti ricoverati per una forma grave di Covid-19 e che
mostravano livelli elevati di troponina hanno riportato danni al
cuore, come miocarditi, cioè infiammazione del muscolo cardiaco,
infarto, ischemia o combinazioni di tutti e tre i fattori.
Condizioni cliniche che, se non precocemente individuate e
quindi non curate, rischiano di incrementare la popolazione dei
pazienti cronici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA