Mette al centro il territorio e
l'ambiente il progetto '2050' dello storico ristorante di
Saluzzo 'Le Quattro stagioni' che, per uscire dalle difficoltà
della pandemia, guarda a una ristorazione 4.0 all'insegna della
digitalizzazione, della tracciabilità e della sicurezza
alimentare. Una nuova filosofia di ospitalità, dal produttore al
cameriere, perché sconfitto il Covid "le persone continueranno
a uscire e chiederanno sempre più qualità, identità e
attenzione", spiega Piero Sassone, imprenditore e proprietario
del ristorante, che ha presentato il progetto con il sindaco
Mauro Calderoni e Federico Persico, a.d. di Trackyfood, società
addetta al controllo della sicurezza.
L'idea centrale è quella della tracciabilità dei prodotti e
di una volontà di mettere in relazione il consumatore, la
filiera del cibo e il territorio "creando un rapporto di fiducia
- dice Sassone - in grado di dare sicurezza e confort a tutti
gli attori coinvolti".
Un'importante ristrutturazione ha coinvolto il ristorante
disegnando nuovi spazi per rendere la sala e il dehors più
accoglienti e ospitali e l'ambiente di lavoro più salubre,
sicuro e confortevole. Soluzioni tecniche innovative sono state
adottate per garantire al cliente massima trasparenza sui
prodotti impiegati e la loro origine. Una gestione dei rischi
centralizzata e monitorata in tempo reale è stata studiata per
la sicurezza e la salute dei clienti e dello staff. Obiettivo de
Le Quattro stagioni di Casa Sassone, in questo modo, è creare
nuove connessioni e migliorare la relazione tra i protagonisti
della filiera del cibo e chi sceglie di andare al ristorante.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA