Economia piemontese in "forte
ripresa" nel secondo trimestre dell'anno. Secondo i dati diffusi
oggi dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di
Torino, il Pil ha fatto un balzo in avanti del 17,3% rispetto
allo stesso trimestre del 2020, con una crescita superiore a
quella europea (+13,2%). Uno sprint da 135 miliardi grazie al
quale il Pil annualizzato ha superato il minimo di crisi del
2015 (130 miliardi) e il minimo della crisi del 2009 (129
miliardi). Mancano però ancora 9 miliardi, ossia il 7%, perché
il livello dell'attività economica ritorni almeno al livello di
prima della crisi del 2008-9.
Il rimbalzo continua anche nel terzo trimestre: la variazione
tendenziale del III trimestre, rilevata al 31 luglio, è del
+3,2%. Il miglioramento dell'immatricolazione di vetture (+89%
nel primo semestre in Italia e +27% in Europa), che ha trainato
la componentistica piemontese, ma anche i settori del turismo,
della cultura e dello shopping sono i fattori che hanno favorito
la ripresa. "Molto c'è ancora da fare per trasformare questo
rimbalzo in una vera e propria crescita economica strutturata
della nostra regione, che sappia guardare con fiducia e
ottimismo oltre il periodo di emergenza sanitaria. I nostri
sforzi, come istituzioni locali, devono continuare a
concentrarsi sul sostegno dei settori che hanno appeal e mercato
all'estero e che ci caratterizzano da sempre. Buoni risultati
arrivano dal turismo, un settore che può fare la differenza per
il nostro Pil", commenta il presidente di Unioncamere Piemonte,
Gian Paolo Coscia.
Anche per Vladimiro Rambaldi, presidente del Comitato Torino
Finanza della Camera di Commercio di Torino, non bisogna però
"abbassare la guardia nei confronti della pandemia, perché una
impennata dei contagi potrebbe portare a nuovi provvedimenti
restrittivi e, quindi, a una penalizzazione delle attività di
industria, commercio e servizi. E' importante procedere
speditamente con il piano vaccinale".
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