La Corte di Appello di Torino ha
accolto la domanda di estradizione presentata dalla Francia per
Emilio Scalzo, l'attivista No Tav e no Border della valle di
Susa arrestato su richiesta dell'autorità giudiziaria
transalpina con l'accusa di aver percosso un gendarme durante
una manifestazione oltre il confine. Scalzo era stato messo ai
domiciliari nella sua abitazione.
Secondo quanto si è appreso, i giudici torinesi hanno
specificato che l'eventuale condanna dovrà comunque essere
scontata in Italia. I legali di Scalzo ricorreranno in
Cassazione. "Ci sembra veramente assurdo - è il testo di un
intervento del movimento No Tav - che Francia e Italia
continuino a giocare a scacchi con le vite delle persone
semplicemente per mantenere buoni rapporti tra i due Stati. Non
intendiamo accettare le ingiustizie portate avanti dai tanti
Tribunali nei confronti di tutte quelle persone che provano a
dare un'alternativa allo status quo della malagestione della
situazione delle migrazioni in un'Europa sensibile e solidale
solo di facciata".
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