Sono due gli altri casi sospetti di
peste suina africana, dopo quello confermato a Ovada
(Alessandria) su un cinghiale trovato morto. Li ha individuati,
sempre su cinghiali, l'Istituto Zooprofilattico Piemonte Liguria
e Valle d'Aosta (Izsplv) a Fraconalto (Alessandria) e Isola del
Cantone (Genova) rispettivamente a una ventina e a una
quarantina di chilometri di distanza. La conferma della
diagnosi, attesa per l'inizio della prossima settimana, spetta
al Centro di Referenza Nazionale per le pesti suine (CEREP)
dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle
Marche.
L'Istituto Zooprofilattico di Torino ribadisce che la peste
suina non è trasmissibile all'uomo, ma si tratta di una delle
più gravi malattie che può colpire la zootecnia ed è altamente
trasmissibile tra i suini. Senza le dovute precauzioni, quindi,
gli allevamenti suini sono considerati a grave rischio.
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