Sulla presenza e la pervasività
della criminalità organizzata "l'impressione è che sia calato
uno schermo e vi sia un silenzio assordante o, quanto meno,
indifferenza". Lo ha detto il procuratore generale del Piemonte,
Francesco Saluzzo, nel suo intervento all'inaugurazione
dell'anno giudiziario.
"E' costante - ha osservato - l'azione della DDA della Procura
di Torino nei confronti degli insediamenti mafiosi della
'ndrangheta presente in tutte le provincie del nostro
distretto". Al magistrato, però, sembra che, al di fuori degli
addetti ai lavori, "sia scesa una cortina opaca e nebbiosa sulla
presenza, pervasività e sempre maggior forza economica e di
penetrazione finanziaria, proprio ora che si debbono investire i
fondi del Pnrr e realizzare opere, infrastrutture, servizi".
"Purtroppo il nostro Paese ha bisogno di eroi". Così il
presidente della Corte d'appello del Piemonte, Edoardo Barelli
Innocenti, ha inaugurato l'anno giudiziario: il riferimento, nel
trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio, è alle figure
di "Falcone, Borsellino e dei tanti altri che hanno dato la vita
nell'adempimento del dovere, per gli ideali in cui credevano,
per il bene della comunità". Il presidente, sottolineando che
"ricordarli è un dovere collettivo", ha aggiunto che "tutti, e
in particolare i magistrati, devono prendere esempio da loro".
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