Nel 2021 Lavazza registra ricavi
pari a 2,3 miliardi di euro, in crescita dell'11% rispetto al
2020. La posizione finanziaria netta è di 283 milioni con una
generazione di cassa operativa pari a 203 milioni, in
miglioramento rispetto al 2020 (125 milioni). Ha recuperato
fatturato il canale Fuori Casa, che era stato frenato dal Covid;
bene anche il canale Home con un +6,3% rispetto al 2020 e +23,8%
rispetto al 2019 nonostante il ritorno ai trend pre-Covid.
L'Ebitda è pari a 312 milioni, rispetto ai 253 milioni del 2020
(+23,3%), l'Ebit è di 163 milioni rispetto ai 108 del 2020
(+50,9%). L'utile netto è di 105 milioni (+44%).
"Gli ottimi risultati del 2021 non sono solo un traguardo
significativo per il nostro Gruppo - commenta Antonio Baravalle,
amministratore delegato del Gruppo Lavazza - ma anche il punto
di partenza per affrontare un anno estremamente complesso e
sfidante, a causa del rialzo del prezzo di acquisto di tutte le
materie prime che trattiamo". Il prezzo del caffè nel 2021 ha
infatti subito un rialzo intorno all'80% per problemi relativi
alla supply chain globale e ai danni causati da eventi meteo
legati al cambiamento climatico. Fattori che impatteranno anche
la produzione del 2022, in un contesto a cui si aggiunge lo
scenario geopolitico, con il conflitto tra la Russia e
l'Ucraina. Oltre alle sanzioni internazionali e alla
svalutazione del rublo, gli effetti principali si avvertono
sulle materie prime di cui la Russia e l'Ucraina sono i
principali produttori ed esportatori, come gas, petrolio e
metalli, osserva ancora Lavazza, che ha sospeso le attività in
Russia e, per causa di forza maggiore, ha dovuto fermare anche
le attività distributive in Ucraina, dove è impegnata con
diverse iniziative di solidarietà.
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