"Battiato era universale,
sapeva parlare a tutti, incantava e divertiva tutti, metteva
insieme l'alto e il basso, basta pensare ad una canzone così
profonda come 'Cerco un centro di gravità permanente', piena di
raffinate citazioni filosofiche ma diventata un ritornello
popolar-nazionale, per cui parlarne qui al Salone del Libro,
luogo nato per far incontrare la cultura alta con quella pop è
un onore per me". Andrea Scanzi presenta così al Salone del
Libro di Torino il suo ultimo libro 'E ti vengo a cercare',
edito da PaperFirst, appena uscito e già nelle classifiche.
"Battiato è nel Pantheon dei grandi italiani - aggiunge
Scanzi che dall'anno scorso porta nei teatri l'omonimo
spettacolo dedicato a Battiato - un 'rivoluzionario in servizio
permanete', un uomo dalle mille vite, un compositore pop e allo
stesso tempo di musica colta e di avanguardia, un mistico. Ha
accompagnato 50 anni di storia italiana e gli italiani lo hanno
amato perché ognuno ci trovava qualcosa di se stesso. Peccato
non sia qui, in questi giorni difficili, sicuramente avrebbe
preso posizione sulla guerra in Ucraina, schierandosi dalla
parte delle vittime come fece nel dicembre 1992 andando ad
esibirsi a Bagdad suscitando le critiche di molti. Ma lui diceva
che lo faceva per per i cittadini che nulla potevano". Scanzi ha
poi ricordato di essere stato prima di un cronista politico, un
critico musicale per anni: "Grazie al fatto di essere diventato
un volto televisivo in materia di giornalismo politico - ha
aggiunto - mi posso permettere ora di tornare al mio vero amore,
la musica. Sicuramente se vado a cena con un amico preferisco
parlare di musica che di politica, di potenti o di guerra. In
fondo credo sia così per tutti".
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