"Coldiretti Torino è pronta a
chiedere alla Regione Piemonte lo stato di calamità per
risarcire gli agricoltori colpiti dagli effetti della siccità e
delle alte temperature". Lo riporta l'associazione in una nota
in cui evidenzia: "A rischio sono soprattutto le colture di mais
e i prati stabili a foraggere, con diminuzioni dei raccolti che
costringeranno gli allevatori a comprare fieno e mangimi a
prezzi letteralmente impazziti che vedono rincari di oltre il
100% per effetto delle speculazioni sulla guerra in Ucraina".
"Siamo appena nella seconda decade di giugno - viene
ricordato - eppure i danni ammontano già a oltre il 20 per cento
dei raccolti. Cifre che mettono a rischio la sopravvivenza di un
comparto tipico dell'agricoltura del Torinese come l'allevamento
bovino da carne e latte, che affrontano anche l'aumento dei
costi dell'energia impiegata per esempio per il raffrescamento e
la ventilazione forzata degli spazi di stabulazione degli
animali. Ma a rischio - aggiunge Coldiretti Torino - sono anche
le produzioni di frutta e ortaggi come mele, pere, pesche, kiwi,
peperoni, pomodori, verdure a foglia, cavoli dove sono molto
presenti prodotti tipici che sono il vanto dei territori".
"Oggi la cosa più urgente da fare è semplicemente mettere le
aziende agricole in condizione di continuare a esistere - è la
dichiarazione del presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca
Cici -. Gli effetti economici della siccità combinati con quelli
della guerra rischiano di essere mortali per la maggior parte
delle nostre aziende. Le risorse vanno stanziate fin da subito e
rese disponibile per le imprese agricole". Ma oltre al sostegno
straordinario e contingente, Coldiretti Torino chiede che non
siano più rimandate azioni e progetti per permettere alle
aziende agricole di convivere con il cambiamento climatico.
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