"Il coraggio e la libertà di
scegliere sempre, giorno per giorno, con grande discrezione ma
tanta determinazione, senza timori, in tempi difficili come gli
anni '70 e '80, questo ha caratterizzato Gianni e Franco. Non si
sono mai tirati indietro". Marco Zorzan era il figlioccio di
Gianni Reinetti e ricorda così il cugino, diventato insieme al
compagno di una vita, Franco Perrello, un simbolo di lotta per i
diritti. Un amore lungo 52 anni coronato nel 2016 con quella che
è stata la prima unione civile di una coppia gay.
Marco e il fratello Fabrizio, sono insieme alla madre,
Silvana Reinetti, nella sala che ha accolto il rosario per
Gianni, morto due giorni fa all'età di 84 anni. Silvana è la
cugina che gli è stata accanto fino alla fine. A lei, Franco e
Gianni avevano fatto da testimoni al matrimonio e anni dopo, con
il marito, lei lo aveva fatto al loro. "Ho dei bellissimi
ricordi di Gianni e dei miei zii - racconta -, le belle partite
a carte insieme, i periodi passati con loro da bambina, le
marachelle che combinavo e che Gianni, più grande di 10 anni, mi
raccontava. Lo consideravo quasi un fratello e sono contenta che
lui e Franco siano riusciti a essere loro stessi, a coronare il
loro sogno di sposarsi e a diventare anche un simbolo per tante
persone, per chi è giovane e magari non osa dire di essere
omosessuale o per questo viene cacciato dalla famiglia o non può
essere se stesso. Sono contenta - conclude - che loro abbiano
potuto vivere la vita che desideravano e ringrazio molto tutte
le associazioni per il loro impegno e tutte le istituzioni e le
persone che in questi giorni ci hanno fatto sentire la loro
vicinanza".
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