Il racket del 'caro estinto' è
cresciuto a Torino del 30%. Lo sostiene un esperto di tematiche
consumeristiche, Maurizio Scandurra, autore di un'analisi
partita dall'aumento di mortalità per la combinazione di
pandemia, post-Covid e aumento del periodo e dell'intensità del
caldo.
"La compravendita dei cadaveri nelle camere mortuarie di Rsa e
ospedali è un fenomeno quotidiano radicato, - sottolinea
Scandurra - di cui per la prima volta in Italia si occuparono
Guardia di Finanza e Magistratura nel 2007 grazie alle denunce
di un'impresa di onoranze funebri torinese, Giubileo. Con la
liberalizzazione del 1998, oggi in città gli operatori da 50
sono oltre 200. La frammentazione dell'offerta riduce la
professionalità a danno del cittadino in lutto in nome del
funerale all'ultimo ribasso. Si stima che il racket del
caro-estinto a Torino riguardi almeno il 70% dei decessi
esterni, complice la moltiplicazione di strutture per il
crescente invecchiamento, e la diffusione della moderna
informatica del contatto di difficile intercettazione che ne
agevola lo sviluppo". Una situazione - dice l'esperto di
consumerismo - che "favorisce elusione, evasione fiscale,
riciclaggio di denaro da parte di chi, per competere, commette
reato consigliando su compenso imprese funebri nei luoghi di
cura e degenza".
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