Uscita dal coma dopo tre mesi, una
giovane ucraina ha potuto affrontare il percorso di
riabilitazione fisica e psicologica, grazie a una 'neurotuta'
dotata di elettrodi affidata polidistrettuali che emettono
elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, con i
quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei
vari muscoli.
La speciale terapia è stata illustrata oggi, all'Unità
Spinale Unipolare (Usu) della Città della Salute di Torino.- Il
caso è quello di Anna Melnychok, diciassettenne ucraina arrivata
al Cto di Torino nel giorno di Pasqua. "Aveva il terrore di una
ragazzina arrivata da un paese bombardato, avevamo paura quando
veniva toccata e stimolata", ha raccontato Maurizio Beatrici,
direttore della Struttura complessa di neuroriabilitazione
presidio Cto-Usu. Al risveglio della ragazza è stata
fondamentale la Neurotuta Molli: "E' un elettrostimolatore,
lavora per diminuire o eliminare la spasticità" ha spiegato il
direttore officina ortopedica Maria Adelaide, Roberto Ariagno.
In questo modo, attraverso una programmazione personalizzata e
l'utilizzo della neurotuta per 60 minuti ogni 48 ore, il quadro
muscolare di Anna è decisamente migliorato. I grandi risultati
ottenuti hanno spinto la Città della Salute di Torino,
l'organizzazione no profit Sermig e e la onlus #tuttigiuperterra
a fornire la neurotuta grazie ad una donazione complessiva di
circa 5.600 euro. "Ringrazio tutto il personale e la sanità
italiana, hanno salvato la vita alla mia bambina" le parole
dell'emozionatissima mamma di Anna. E la ragazzina ha salutato
tutti con un cuore disegnato con le mani.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA