Un piano edilizio da 500 milioni di
euro di investimenti in cinque anni, grazie anche ai fondi Pnrr,
che punta a realizzare nuove aule e laboratori, ma anche a
processi di rigenerazione urbana. Il rettore del Politecnico di
Torino, Guido Saracco, è "un fiume in piena" e rilancia il ruolo
degli atenei come motore del cambiamento di Torino, prima di
tutto sociale. E' uno dei temi al centro della relazione che
aprirà domani l'inaugurazione dell'Anno Accademico 2022/2023.
Alla cerimonia è atteso il ministro dell'Università Anna Maria
Bernini.
Saracco cita le riqualificazioni di Torino Esposizioni, la
nascita di una Cittadella dell'Inclusione Sociale nell'ex
Manifattura Tabacchi e le piattaforme tematiche di sviluppo che
il Politecnico sta promuovendo con l'Università di Torino e gli
altri attori del territorio: a Mirafiori la Città della
manifattura avanzata e della mobilità sostenibile (ulteriori
16.000 metri quadri rispetto ai 5.400 già disponibili); la Città
dell'Aerospazio in corso Marche, dove Leonardo ha conferito uno
stabile in affidamento cinquantennale al Politecnico in cui
nasceranno 12.000 metri quadri di laboratori di ricerca;
l'Environment Park, dove il Politecnico rafforzerà la sua
presenza. "Gli effetti saranno notevoli: ci sono aree pronte a
ospitare aziende che tornano da Paesi come la Cina, altre che
arrivano dall'estero. La città deve rifiorire e le università
sono propulsori sociali a 360 gradi", spiega Saracco che
sottolinea la necessità "di fare in fretta per cogliere le
opportunità del Pnrr .grazie anche ai facility manager".
L'ateneo è in espansione: gli studenti toccheranno entro il
2023 le 39.000 unità con un numero di dottorandi raddoppiati dal
2017 a oggi. "Torino perde ogni anno 5.000 abitanti, noi ne
portiamo 2.000 dall'estero. Senza un'immigrazione di qualità la
città rischia molto", afferma Saracco.
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