Aumentare le ricerche sulle
conseguenze dei cambiamenti climatici per i vigneti e i vini. La
sollecitazione arriva da Enonis, il centro di ricerca applicata
all'enologia dell'eno-scienziato Donato Lanati, che ha sede a
Fubine (Alessandria). "Solo da poco tempo - osserva l'enologa e
biologa Dora Marchi, direttore tecnico e responsabile del
laboratorio di Controllo Qualità di Enosis - si è presa piena
coscienza dei problemi drammatici indotti dai cambiamenti
climatici" e "gli studi e la letteratura enologica correlati
finora prodotti sono ancora marginali e necessitano di maggiori
e più puntuali approfondimenti scientifici. C'è ancora molto da
fare - prosegue Dora Marchi - e ampio è lo spazio per le
ricerche aventi come obiettivo la limitazione dei danni
provocati dai cambiamenti climatici, dall'innalzamento termico e
dalla siccità sulla composizione dell'uva e alla qualità dei
vini".
Le più recenti vendemmie hanno evidenziato una serie di
problematiche - ricorda Enosis - dall'anticipo della fioritura
e, di conseguenza della maturazione dell'uva, al sensibile
incremento del contenuto in zuccheri dell'uva,
dall'accoppiamento tra temperature elevate per lunghi periodi e
la carenza idrica, agli stress termici e idrici in condizioni di
forte luminosità, fino - per citarne un altro - al fenomeno del
pinking, che si verifica quando il vino assumeuna colorazione
rosata.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA